Primo maggio di festa e preoccupazioni
Lavoro, legaltà e integrazione le parole d'ordine stampate su centinaia di palloncini gialli di Cgil-Cisl-Uil che hanno invaso il cielo sopra piazza del Podestà per la tradizionale manifestazione della festa dei lavoratori
La piazza è sempre più colorata. Ci sono centinaia di lavoratori italiani e stranieri, bambini e nonni. Il sindacato compatto, insieme con altre organizzazioni sociali, politiche. Gli striscioni si contendono una piazza però preoccupata, un po’ stanca e il clima non è solo di festa.
C’è la preoccupazione per la crisi, per la perdita di posti di lavoro e dei licenziamenti, per una situazione dove la legalità sembra non essere più un principio uguale per tutti.
E sono infatti le parole lavoro, legalità e integrazione ad aprire il corteo che si è mosso alle 9,30 da piazza Repubblica verso il centro della città.
Carmela Tascone e Antonio Albrizio, segretari generali della Cisl e della Uil hanno tenuto il comizio di apertura lasciando poi la parola ad Elena Lattuada.
La segretaria della Cgil lombarda ha aperto il suo intervento affermando "noi stiamo con Emergency e i volontari. Siamo con la Costituzione perché l’Italia resti una repubblica fondata sul lavoro. Stiamo con il presidente della Repubblica che la difende ed è garante della legalità nel nostro Paese".
Poi un passaggio sulle conquiste sindacali. "Festeggiamo i 40 anni dello statuto dei lavoratori convinti che questi abbiano bisogno di tutele che non debbano essere solo un questione privata tra loro e le aziende. Rivendichiamo con forza ancora il tema della sicurezza del lavoro". Un’attenzione che si fa costante e importante sui temi dell’immigrazione e della necessità di maggiore solidarietà e integrazione sociale. "Siamo dalla parte dei migranti contro ogni tipo di sfruttamento. In queste ore a Rosarno CGIl CISL UIL stanno manifestando contro il razzismo. Siamo anche dalla parte dei bambini e con tutte le persone che credono al bene comune alla solidarietà".
E nelle sue conclusioni un messaggio chiaro ai lavoratori, alle imprese alle istituzioni per affrontare seriamente la crisi e i rischi che ancora sono presenti. "Vogliamo un impegno contro la crisi e nel 2010 vogliamo contrattare nuovo lavoro. La crisi ha colpito il sistema economico e impoverito tutti, anche nella nostra Lombardia. Rivendichiamo nuovi 100mila posti di lavoro e sappiamo anche come farlo e la Regione investa risorse perché si possa raggiungere questo obiettivo. Chiediamo al sistema delle imprese un accordo per una moratoria per i licenziamenti una volta finiti gli ammortizzatori. Se non si fermano i licenzienti è a rischio la convivenza sociale. Ci sono persone ch si tolgono la vita quando
perdono il lavoro e sono tragedie che interrogano tutti noi. Il sindacato su tutto questo è in campo. Non nascondiamo cosa ci divide ma oggi è il momento dell’unità".
E la musica e i colori dei palloncini hanno chiuso la mattinata della festa dei lavoratori.
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