Wiggins vince la cronometro degli stranieri
Il britannico è la prima maglia rosa del Giro, davanti a Brookwalter e soprattutto a Evans e Vinokourov. Italiani in difesa, Sastre il peggiore degli uomini di classifica
Il Giro d’Italia scatta all’estero e allora sono tutti stranieri i dominatori della breve cronometro di apertura (8,3 km) corsa nel sabato pomeriggio di Amsterdam. Su un percorso con parecchie curve e con i binari del tram "incerottati" da fasce adesive per evitare incidenti, a indossare la prima maglia rosa è il britannico Bradley Wiggins (nella foto da www.teamsky.com), tre volte olimpionico su pista e specialista nelle prove contro il tempo.
Il 30enne del Team Sky, capitano della neonata formazione inglese, ha chiuso la prova in 10’18" superando di due secondi lo sconosciuto americano Brookwalter (Bmc) e di tre il campione del mondo Cadel Evans, principale favorito per la vittoria finale. Alle spalle dell’australiano che vive tra Varesotto e Canton Ticino ha chiuso l’altro osservato speciale, il kazako Vinokourov (Astana) mentre uno dei più attesi a cronometro, David Millar, è finito al settimo posto subito davanti allo svedese Larsson che ha preparato il Giro sulle strade di casa nostra.
E gli italiani, di giornata e di classifica? Partiamo dai primi: come da pronostico l’unico a rivaleggiare con i migliori è stato il campione nazionale Marco Pinotti (Htc-Columbia) che con il tempo di 10’27" si è fermato ai limiti della top ten. Per chi invece doveva difendersi sono arrivate notizie sufficienti e nulla più: il miglior azzurro è stato Vincenzo Nibali, richiamato all’ultimo dalla Liquigas e bravo a terminare a 10" da Wiggins e a uno solo da Pinotti dopo una prova "graffiata" da una curva troppo larga e soprattutto da un piccione, travolto dal siciliano che se lo è trovato tra le ruote…
Veniamo quindi ai varesini, tra cui Garzelli ha fatto appena meglio di Basso: 10’38" per il capitano dell’Acqua&Sapone, 10’41" per il cassanese in una prova comunque inadatta alle sue caratteristiche; tra i due Michele Scarponi, marchigiano leader dell’Androni Giocattoli. Insomma, i due portacolori nostrani hanno ricalcato le aspettative della vigilia: quelle che parlavano di una prima tappa da giocare sulla difensiva senza pagare troppo dazio e tutto sommato la missione può ritenersi compiuta, sebbene senza sorprese positive. Tra i big della classifica quello messo peggio ad Amsterdam e lo spagnolo Carlos Sastre (Cevelo) con 10’43", a meno da non voler considerare tra gli uomini di primo piano quelli della Lampre, già persi nelle retrovie: Cunego a 52", Simoni a mezzo minuto dal veronese lasciano piuttosto interdetti, anche in chiave cronosquadre prevista per mercoledì a Cuneo.
Domani – domenica – saranno ancora i dintorni di Amsterdam a ospitare il Giro con una tappa piattissima di 210 chilometri: si arriverà a Utrecht con il primo traguardo per velocisti puri. Anche qui gli stranieri sono temibili, ma Petacchi, Modolo e gli altri italiani possono dire la loro.
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