I Comuni si ritrovano uniti: “Prima della terza pista, il piano d’area”
I sindaci dei nove Comuni del Cuv trovano l'intesa sul documento che chiede una valutazione complessiva del rapporto tra lo scalo e il territorio
I nove Comuni intorno a Malpensa fanno quadrato intorno alla richiesta di conoscere l’impatto ambientale della futura terza pista: l’assemblea del Cuv (consorzio urbanistico volontario) hanno infatti approvato all’unanimità il documento che chiede di attivare la procedura per la VAS, la valutazione ambientale strategica che delinea le conseguenze che la nuova opera avrà sul territorio. Un passaggio importante perché ha visto uniti tutti i sindaci, sia quelli nettamente contrari alla terza pista – primo fra tutti Piergiulio Gelosa di Lonate Pozzolo – , sia quelli che nella nuova infrastruttura vedono un possibile beneficio in termini occupazionali ma anche di qualità di vita (è il caso di Guido Colombo a Somma Lombardo). «Il documento – spiega Gelosa, che è presidente di turno del Cuv ancora per pochi giorni – individua la necessità di una pianificazione territoriale attraverso il Piano d’area. E poi c’è il punto fermo della Valutazione Ambientale Strategica (sul quadro generale del territorio, ndr), che deve necessariamente anticipare la Valutazione d’Impatto Ambientale (che riguarda solo l’opera in sè)». La richiesta è rivolta direttamente alla Regione. E proprio l’unità trovata almeno su questo punto è l’elemento forte che il territorio può portare al Pirellone: «Il minimo comun denominatore, la priorità alla pianificazione», lo definisce Gelosa. Il dibattito sulla compatibilità tra l’ampliamento dello scalo e il territorio è ormai aperto: «Tutti ormai riconoscono che il rapporto non è idilliaco, per ragioni diverse». Siano la questione del rumore, quella dell’inquinamento atmosferico, quello del territorio sottratto e delle aree delocalizzate. Da questo punto può ripartire il dibattito.
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