In “sella a un Mulo”, la rivoluzione nel trasporto urbano
Direttamente dal Politecnico di Milano nasce un nuovo mezzo: un risciò che oltre ai pedali è dotato di celle fotovoltaiche. Pensato soprattutto per i paesi in via di sviluppo
Direttamente dalle vivaci menti del Politecnico di Milano arriva un progetto che definire “originale” è riduttivo: un nuovo mezzo di trasporto urbano che si muove, udite udite, grazie alla forza dei muscoli umani potenziati dall’energia solare!
L’idea di partenza era semplicemente quella di creare un sistema di deambulazione urbana che non inquinasse né costasse eccessivamente, così è nato il MULO (Sistema per la Mobilità Urbana da Lavoro), un risciò che oltre ai pedali è dotato di celle fotovoltaiche in grado di convertire l’energia dei raggi solari in elettricità, che funge poi da forza motrice. Questo progetto rientra negli obiettivi che il Villaggio globale si propone di conseguire nel campo della mobilità a basso (in questo caso nullo) impatto ambientale e in quello del miglioramento delle condizioni di vita dei paesi in via di sviluppo. Infatto il MULO è destinato soprattutto ai paesi africani e fungerà da mezzo di trasporto per i disabili, che laggiù sono sempre stati impossibilitati al movimento a causa della scarsità di fondi utili all’acquisto di carrozzine e simili. I risciò eco-sostenibili andranno a formare una rete di collegamenti scuola-casa-ospedale-mezzi pubblici normali; i modelli pensati sino ad ora possono trasportare fino a 300 kg ed a raggiungere i 40 km/h.
Il progetto procede a gonfie vele grazie alla collaborazione del Politecnico con l’IPSIA “A. Ferrari” di Maranello e la Cape Peninsula University of Technology di Cape Town.
Questo “quadriciclo solare” sta riscuotendo un grande successo; speriamo che dia inizio ad una rivoluzione dei trasporti che consenta di frenare la catastrofe ambientale che il mondo si appresta a subire in maniera irreversibile.
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