Omicidio Monterosso, chiesto l’ergastolo per Vecchia
L'uomo è ritenuto il mandante dell'uccisione dell'autotrasportatore freddato nella sua ditta di Cavaria nel maggio dello scorso anno. Il pm ha chiesto 10 anni per l'esecutore, reo confesso, e 8 per chi ha custodito le armi
E’ l’ergastolo la richiesta di pena per Andrea Vecchia da parte della pubblica accusa nel processo per l’omicidio di Giuseppe Monterosso. Vecchia, boss di un clan di Cosa
Nostra attivo tra Como e Varese, è ritenuto il mandante dell’ omicidio dell’imprenditore, titolare di un’azienda di trasporti e anche lui affiliato all’organizzazione mafiosa, avvenuto nel maggio del 2009,
a Cavaria. Giuseppe Monterosso, affiliato, come si legge nell’ordinanza a carico di Vecchia ed altri, «alla famiglia mafiosa di Cosa Nostra di Sommatino», provincia di Caltanissetta, venne ucciso il 6 maggio 2009 con un colpo di pistola nel piazzale della sua ditta di autotrasporti. Un dipendente dell’ azienda, invece, venne ferito gravemente. Stando all’inchiesta, l’esecutore materiale fu Alessio Contrino, che ha poi collaborato alle indagini e ha permesso il chiarimento dell’intera vicenda. Per quest’ultimo il pm, nel processo con rito abbreviato davanti al gup di Milano Simone Luerti, ha chiesto 10 anni, mentre 8 anni sono stati chiesti per Antonio Cuntrera, che rispondeva solo di reati legati al possesso di armi. Per altri due, sempre processati in abbreviato, il pm ha chiesto l’assoluzione per mancanza di prove. Per altri cinque dell’organizzazione, invece, il pm ha insistito per il rinvio a giudizio. A Vecchia, «appartenente alla cosca criminale Messina-Albanese di Porto Empedocle (Agrigento)» e titolare di un’impresa concorrente a quella di Monterosso, è contestata anche l’aggravante dei metodi mafiosi. L’omicidio, infatti, come si legge nell’ordinanza, venne eseguito con il «benestare di esponenti di vertice» di Cosa Nostra, dopo alcune riunioni, e «con la chiara finalità di rafforzare il loro ruolo di referenti della cosca» nelle province di Como e Varese. Le difese parleranno nelle udienze dell’11, 18 e 28 giugno prossimi.
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