Cent’anni fa il tornado che devastò Busto
Una tromba d'aria di portata apocalittica fece dieci morti abbattendo persino le ciminiere nell'allora "Manchester d'Italia". Il tragico evento sarà ricordato venerdì con una cerimonia al cimitero e una mostra in biblioteca
Venerdì ricorre il centenario del terribile ciclone che il 23 luglio 1910 devastò Busto facendo crollare le ciminiere delle fabbriche più importanti e causò una decina di morti tra gli operai e le operaie. Si trattò di una catastrofe di portata inaudita e mai più vista: il bilancio delle vittime fu degno di quello dei più violenti tornado nordamericani, e fu di circa una sessantina di morti fra Brianza e Alto Milanese, colpendo Saronno, Legnano e dintorni altrettanto duramente di Busto.
Cent’anni dopo l’Amministrazione Comunale ricorda la tragedia con una commemorazione in programma venerdì 23 luglio alle 11 al cimitero e con una mostra in Biblioteca. Il triste avvenimento sarà ricordato ufficialmente alle 11 al cimitero principale dove sorge il monumento dedicato alle vittime, alla presenza del sindaco Gigi Farioli e del prevosto mons. Agnesi. Sarà Pinuccia Cagnoni, alla quale è stato attribuito un riconoscimento particolare in occasione della Giornata del Ringraziamento per il suo impegno per la storia e le tradizioni della città, a raccontare cosa accadde alle 16.30 di quella lontana giornata di luglio, ricordando quanto i suoi nonni e i suoi genitori le raccontarono.
Anche la biblioteca civica ricorda l’evento con una piccola mostra di documenti dell’epoca. In alcune vetrine all’ingresso sarà esposta una serie di documenti e testi: si tratta in particolare delle riproduzioni della “Cronaca Prealpina” dei giorni 24-25 e 26 luglio (con a fianco la trascrizione dei passaggi più significativi) e due documenti originali prestati gentilmente dalla Biblioteca Capitolare: il quotidiano “La voce del popolo” che dedica due intere pagine alla cronaca dettagliata della tragedia e il “Liber chronicus” della Parrocchia di San Giovanni Battista che riporta il diario di quei terribili giorni, anche questo con la trascrizione a fianco per una migliore comprensione. Saranno esposti anche alcuni articoli, tra cui quello tratto dalla rivista Diocesana Milanese del 1910 con “l’appello di carità del Cardinal Ferrari al venerabile Clero e al popolo dell’archidiocesi di Milano”, altri tratti da riviste locali quali l’Almanacco della Famiglia Bustocca o il Tempio.
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