“Ecco perché ci allontaniamo dal consiglio comunale”
I consiglieri del Pd spiegano in un documento dettagliato le ragioni dell'abbandono dell'assemblea
Lo avevano già annunciato, al termine del concitato consiglio comunale straordinario del 18 giugno scorso durante il quale è stato approvato il l Pgt. I consiglieri del Partito Democratico di Malnate hanno mantenuto ferma la loro decisione e nella serata di venerdì16 luglio hanno lasciato l’aula di via De Mohr dopo aver dato lettura del documento che si propone di seguito. Solo qualche giorno fa il consigliere di maggioranza Antonio Sassi aveva dato le dimissioni dalla carica di presidente del consiglio comunale.
(nella foto, Eugenio Paganini e Olinto Manini del Pd si consultano durante il consiglio comunae – Foto di Enzo Michieletto)
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Il PD in modo diverso rispetto agli altri partiti di opposizione ha deciso che i propri consiglieri rimangano in consiglio comunale, e siamo qui. I nostri colleghi sarebbero qui con noi, se non avessero prima della convocazione programmato altri improrogabili impegni personali.
Il consigliere Monetti ha presentato anche un’interrogazione su un tema scottante che ci preoccupa, quale i Servizi Sociali ed in particolare l’Assistenza Domiciliare.
Per questo abbiamo preso visione degli atti di questo Consiglio, per questo il nostro capogruppo ha permesso, con la sua presenza, che la conferenza dei capigruppo potesse svolgersi regolarmente.
Prendiamo atto che con questo Consiglio si debbano sistemare alcune questioni tecnico-burocratiche e riformalizzare con nomine e prese d’atto gli effetti prodotti dagli ultimi Consigli Comunali particolarmente devastanti per la maggioranza.
Comunichiamo, se non lo si era capito, che non siamo interessati alle presidenze o vicepresidenze del Consiglio Comunale, che non siamo interessati ai Collegi dei Revisori dei Conti di Umberto 1° o Farmacia Comunale. Manteniamo la Presidenza della Commissione di indagine per amore di verità, pronti a lasciare anche quella se dovesse essere modificato il mandato consigliare.
Questo faceva parte di un passato nel quale il PD ha lavorato, pur con contrasti, all’interno di un Consiglio Comunale, vera espressione dei cittadini malnatesi dove le regole erano le regole. Questo Consiglio, per il PD, è morto il 18 giugno 2010.
I numeri di questa maggioranza parlano chiaro: era partita in 13 consiglieri, sono diventati 15, sono rimasti 11.
Insieme ai numeri i fatti parlano altrettanto chiaramente, 3 assessori della Lega dimessi, il presidente dell’UDC dimesso, la forza politica della Lega passata all’opposizione, 2 nuovi gruppi nati, si fa per dire, per distinguersi dalle formazioni originarie, quelle votate dai cittadini nelle liste dei partiti di sostegno ai candidati sindaco.
Gli 11 rimasti, tra loro non omogenei e non così votati dai cittadini, sono e saranno costretti a trovare punti di condivisione, anche personale, per poter tentare di continuare ad amministrare.
Emerge chiaramente che il Sindaco ha svuotato completamente il ruolo importante dei partiti che lo hanno sostenuto durante la campagna elettorale.
Ed ecco, al 3° punto dell’ordine del giorno, la "Verifica ed adeguamento delle linee programmatiche di governo" . Ma questo è illegittimo: l’art. 14 dello Statuto Comunale prevede che il Consiglio sia investito di questa funzione solo al momento dell’approvazione del Bilancio e del suo riequilibrio; e non è questo il caso che ci occupa oggi (vedasi in tal senso anche l’art. 42 del TUEL).
Ed è proprio qui che è necessario ragionare poiché i programmi sono stati presentati dalle liste dei partiti e tutti erano legati tra loro; un partito come la Lega non è più in maggioranza, e la Lega fu il vero promotore e collante dell’iniziativa dell’elezione dell’attuale Sindaco.
A nostro avviso l’esperienza del passato non ha insegnato nulla e, a due anni scarsi dalla scadenza del mandato, si continua a promettere ciò che una maggioranza di 15 consiglieri eletti dal popolo non è riuscita a realizzare e si dà per scontato che 11 Consiglieri non legati dai partiti d’origine, saranno in grado di portare a termine il compito.
Si riparla di Museo dei Trasporti, si riparla di Piscina in Cava Cattaneo, si riparla di Scuola in via Milano, e così via. Nel momento in cui si arranca per trovare una soluzione all’Assistenza Domiciliare si rilancia su tutto il resto, ancora una volta, con proclami ad effetto.
Ma, con una riflessione più tranquilla, rispetto all’ultimo Consiglio Comunale, affermiamo che una questione non è sopportabile; si menziona due volte l’approvazione del PGT foriero di benefici interventi di privati sul nostro territorio, ed ancora, ecco comparire l’ex Cava Cattaneo e le strutture sanitarie sulle pendici di Monte Morone.
Per il PD il PGT approvato è quello votato nel Consiglio Comunale del 15 giugno, per noi assolutamente regolare, e non quello " truccato " del 18 giugno.
Il PD ha avviato le procedure per un ricorso al Tribunale Amministrativo.
Il PD ritiene che il 18 giugno siano state violate, da questa maggioranza, le regole e il buon senso.
Il PD ritiene che sia arrogante, da parte della maggioranza presentare ora, anche in palese contrasto con lo Statuto Comunale, le linee programmatiche che si basano su un abuso di potere e come se le linee programmatiche non fossero legate alla rappresentanza di chi all’inizio del mandato ha ottenuto i voti dei cittadini con le liste dei partiti di sostegno al candidato sindaco.
Il PD è disposto a discutere nel merito delle questioni, a fare proposte, ma non è disposto ad accettare un atto , che a parere di tutta l’opposizione e gran parte dell’opinione pubblica, trae origine da un precedente provvedimento consigliare privo di legalità.
Il PD non può rispettare una c.d. maggioranza che per l’impossibilità di essere tale, è disposta a trasgredire la legge, come se niente fosse.
Il PD teme che ciò che si è compiuto con grande disinvoltura una volta violando il regolamento comunale, possa riaccadere, ed oggi stà riaccadendo con la violazione dello Statuto.
Il PD si ricorda di chi ha fatto staccare i manifesti affissi legittimamente da un legittimo Comitato Referendario.
Il PD si ricorda il comportamento della maggioranza a difesa di un modesto posto di un consigliere dell’Umberto 1° che non aveva e non ha nessun diritto di rimanere in carica.
Il PD ancor prima di giudicare l’operato di chi ci governa vuole che le regole del gioco siano rispettate e uguali per tutti ed in particolare da chi deve dare l’esempio rivestendo cariche istituzionali.
Le linee programmatiche di governo portano la firma in calce di consiglieri ed assessori e prevedono un voto favorevole degli 11 rimasti. La maggioranza numerica di 11, all’interno di questo Consiglio Comunale esiste solo sulla carta. La maggioranza in grado di affrontare tutti gli atti, a partire da quelli urbanistici fondamentali per la gestione del nostro paese, senza ricorrere ad illegalità, non c’è più; questa maggioranza non rappresenta la maggioranza degli elettori e dei cittadini di Malnate. Per questi motivi, a nome del PD, e diversamente da quanto inizialmente ci eravamo proposti, comunichiamo e dichiariamo che il PD si allontana da questa seduta del Consiglio Comunale.
I Consiglieri comunali del PD: Paganini Eugenio
Astuti Samuele
Centanin Donatella
Manini Olinto
Isidoro Monetti
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