Il perito tessile è quasi scomparso
Solo una ventina di studenti dell'Isis hanno scelto questa specializzazione. Gli imprenditori hanno un progetto per evitare la perdita di un patrimonio di conoscenze fondamentale

L’iniziativa è una risposta al nuovo ordinamento scolastico che non risolve la domanda di fondo: mancano tecnici perché non c’è lavoro o manca lavoro perché non ci sono tecnici? Secondo l’imprenditrice, il meccanismo si è inceppato proprio sul trasferimento delle competenze alle nuove generazioni. «A maggio durante un convegno sul tema – continua Cerutti – ci hanno spiegato che a insegnare la composizione tessile nelle scuole saranno gli architetti. I miei professori andavano in aula la mattina e il pomeriggio erano in azienda. Io ho il massimo rispetto per gli architetti, ma non vedo cosa possano insegnare nel tessile. Inoltre il nuovo ordinamento prevede degli stanziamenti all’interno delle regioni per far intervenire persone a seconda delle competenze richieste. Noi vogliamo dire a Rossoni che queste competenze ci sono e possono essere attivate gratuitamente».
Marco Reguzzoni, intervenuto all’incontro sul made-in, dà ragione alla Cerutti e parla di federalismo scolastico come soluzione al problema. «Occorre che la scuola si avvicini alle esigenze delle aziende – dice il capogruppo della Lega Nord alla Camera -. Non è possibile che vengano decisi programmi uguali per tutte le regioni. Oggi nessuno vuole andare a lavorare nell’azienda tessile perché gli hanno fatto credere che ciò che conta è il terziario avanzato e che è molto meglio alzarsi alle cinque di mattina e andare a fare l’impiegato a Milano. Mentre un buon tornitore all’Agusta fa una vita migliore e guadagna il doppio».
Quei venti studenti che hanno scelto di diventare periti tessili sono la vera scommessa per il futuro del settore. «È un segnale importante, hanno riposto fiducia in noi. Ecco perché ringrazio uno per uno quei ragazzi – conclude Cerutti – . Vedo imprenditori tessili anche piccolissimi che producono cose straordinarie. Studiare tessitura vuol dire prendere un pensiero e trasformarlo in una cosa che si vede e si tocca. Il tessile è ancora vivo».
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