Il perito tessile è quasi scomparso

Solo una ventina di studenti dell'Isis hanno scelto questa specializzazione. Gli imprenditori hanno un progetto per evitare la perdita di un patrimonio di conoscenze fondamentale

A Busto Arsizio nessuno vuole più studiare da perito tessile. La crisi di un settore si misura anche con i registri scolastici senza nomi da chiamare e senza voti da dare ai futuri tecnici delle aziende. Quest’anno all’Isis (ex Itis) i temerari che hanno scelto quella specializzazione sono una ventina. Una specie di miracolo se si considera che ci sono stati momenti anche peggiori, quando gli iscritti al tessile erano solo due. A ricordare l’importanza della formazione nel giorno dell’“anniversario” della prima riunione dei contadini del tessile è stata Renata Cerutti, imprenditrice che nel 1968 è stata tra le prime donne a prendere il diploma di perito tessile. Una scelta naturale per una persona che ha respirato aria di telai fin da quando era bambina. Insieme a lei, impegnato in questa operazione di “salvataggio” della conoscenza della trama e dell’ordito c’è il professor Giacomo Airoldi, suo insegnante ai tempi dell’Itis.  «Ho coinvolto persone di buona volontà e grande competenza perché questa è una delle ultime carte da giocare per far sì che un patrimonio di conoscenze sul tessile possa essere ancora trasferito alle giovani generazioni – spiega l’imprenditrice – . Abbiamo elaborato un documento, sottoscritto da  una cinquantina di aziende tessili, che vogliamo consegnare all’assessore regionale all’Istruzione Gianni Rossoni».
L’iniziativa è una risposta al nuovo ordinamento scolastico che non risolve la domanda di fondo: mancano tecnici perché non c’è lavoro o manca lavoro perché non ci sono tecnici? Secondo l’imprenditrice, il meccanismo si è inceppato proprio sul trasferimento delle competenze alle nuove generazioni. «A maggio durante un convegno sul tema – continua Cerutti – ci hanno spiegato che a insegnare la composizione tessile nelle scuole saranno gli architetti. I miei professori andavano in aula la mattina e il pomeriggio erano in azienda. Io ho il massimo rispetto per gli architetti, ma non vedo cosa possano insegnare nel tessile. Inoltre il nuovo ordinamento prevede degli stanziamenti all’interno delle regioni per far intervenire persone a seconda delle competenze richieste. Noi vogliamo dire a Rossoni che queste competenze ci sono e possono essere attivate gratuitamente».  
Marco Reguzzoni, intervenuto all’incontro sul made-in, dà ragione alla Cerutti e parla di federalismo scolastico come soluzione al problema. «Occorre che la scuola si avvicini alle esigenze delle aziende – dice il capogruppo della Lega Nord alla Camera  -. Non è possibile che vengano decisi programmi uguali per tutte le regioni. Oggi nessuno vuole andare a lavorare nell’azienda tessile perché gli hanno fatto credere che ciò che conta è il terziario avanzato e che è molto meglio alzarsi alle cinque di mattina e andare a fare l’impiegato a Milano. Mentre un buon tornitore all’Agusta fa una vita migliore e guadagna il doppio».
Quei venti studenti che hanno scelto di diventare periti tessili sono la vera scommessa per il futuro del settore.  «È un segnale importante, hanno riposto fiducia in noi. Ecco perché ringrazio uno per uno quei ragazzi – conclude Cerutti – . Vedo imprenditori tessili anche piccolissimi che producono cose straordinarie. Studiare tessitura vuol dire prendere un pensiero e trasformarlo in una cosa che si vede e si tocca. Il tessile è ancora vivo».

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 16 Luglio 2010
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.