Uccisa e gettata nel Ticino dal fidanzato carabiniere
Sarebbe stato proprio il militare ad indicare dove si trovava il corpo, ritrovato tra i rovi sulla sponda del fiume. Le ha sparato un colpo alla testa e l'ha gettata in acqua
E’ stato ritrovato senza vita il corpo di Simona Melchionda (foto a sin.), la ragazza scomparsa lo scorso 6 giugno da Oleggio, in provincia di Novara, e della quale non si era saputo più nulla dopo che aveva litigato con il fidanzato. Il corpo era incastrato tra i rovi, sulla sponda del Ticino. E’ stato proprio l’ex fidanzato di Simona Melchionda a indicare il luogo. Luca Sainaghi, 28 anni, carabiniere, ha raccontato di averle sparato un colpo di pistola alla testa e di aver gettato il cadavere nel fiume. L’uomo era stato ascoltato nei giorni scorsi e aveva negato tutto, cadendo però più volte in contraddizione. Alla fine è crollato. Sabato mattina si è presentato in caserma a Novara accompagnato dai suoi legali ed è stato fermato per omicidio preterintenzionale. Poi ha indicato agli inquirenti il punto dove si trovava il cadavere. I vigili del fuoco e i carabinieri, seguendo le sue indicazioni, e scendendo soltanto qualche centinaio di metri più a valle, hanno trovato sulla sponda del Ticino, all’altezza di San Giorgio Pombia ( di fronte a Vizzola Ticino), un cadavere di donna. L’identificazione deve ancora avvenire formalmente. Ma nessuno ha dubbi: si tratta al 99% di Simona.
Del caso della scomparsa si erano occupate diverse testate tra le quali Varesenews ma anche la nota trasmissione di Rai Tre "Chi l’ha visto". Gli amici avevano lanciato le ricerche anche tramite il noto social network Facebook.
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