La Resistenza “dal vivo”: Anpi e Fivl insieme per la memoria storica
Un gruppo di ragazzi di vari istituti superiori bustesi ha potuto visitare in val Vigezzo e val Cannobina i luoghi del martirio di numerosi partigiani, tra cui il sinaghino Pietro Pezzotta. Il 31 ottobre si ricorda Mauro Venegoni
In tempi di gite a Predappio e anniversari della Marcia su Roma (28 ottobre), tuttora di gran moda a dispetto dei piagnistei su egemonie culturali "di sinistra" morte da un trentennio, c’è chi rema contro e cerca, con la sensibilizzazione e la memoria storica, di ricordare ai più giovani quanto sia costata la guerra di liberazione dal nazifascismo, e da quale nobiltà d’intenti siano stati mossi i suoi protagonisti migliori – spesso, anche i più sfortunati. Al Nord non c’è stata città o provincia che non abbia pianto le sue vittime: Busto e zona non fanno eccezione. Ad esempio, domenica prossima 31 ottobre dalle 10,30 Anpi e i Comuni di Cassano Magnago, Busto Arsizio e Legnano celebrano la figura del legnanese Mauro Venegoni (qui il ricordo da parte di Antonio Pizzinato).
Ma non ci sono solo le ricorrenze fisse, a volte retoriche fino ad essere stucchevoli. Anpi e Fivl-raggruppamento divisioni patrioti Alfredo Di Dio, lavorando finalmente di comune accordo dopo i decenni della distinta identità causati dalla Guerra Fredda, hanno portato gruppi di studenti delle scuole superiori di Busto e zona (liceo Crespi, Tosi, Candiani, Itis) a vedere di persona, tra val Vigezzo e val Cannobina, i luoghi che furono teatro di alcuni fra gli scontri più feroci della lotta di liberazione. Realizzando così l’invito di Piero Calamandrei, l’indimenticato autore della "lapide ad ignominia" del feldamresciallo nazista Kesselring, che chiedeva di portare i giovani a conoscere i luoghi dove è sorta la Costituzione: "Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione".
«Poche centinaia di partigiani armati, a volte sommariamente, contro quattro-cinquemila rastrellatori, anche nei momenti migliori, come quelli della libera repubblica dell’Ossola» ricorda Stefano Tosi, segretario di Anpi Busto Arsizio. «Abbiamo in programma iniziative importanti, ma ascoltare dei discorsi non è come vedere i luoghi e percepirne la storia». Il 9 ottobre la delegazione di studenti con rappresentanti delle associazioni partigiani ha potuto così visitare luoghi come Finero o Malesco, luoghi-simboli delle lotte della Resistenza. A Finero, insieme a un’altra quindicina di giovani, tra cui un paio mai identificati e finito a ingrossare l’elenco dei dispersi e dei militi ignoti, fu trucidato dopo torture crudeli Pietro Pezzotta, di origini bergamasche ma cresciuto nei cortili della vecchia Sacconago. Aveva già fatto a tempo a farsi arrestare una prima volta presso Varese, a farsi torturare e picchiare, a fuggire fortunosamente dal carcere di Parma in conseguenza di un devastante bombardamento aereo degli Alleati anglosassoni, ricorda Tosi, prima di risalire in montagna e dare la vita, crudelmente, nel giugno del 1944, a nemmeno vent’anni. Dopo Finero, una visita anche al cippo che ricorda i colonnelli Moneta e Di Dio, quindi all’asilo di Malesco, nella cui cantine si tennero prigionieri e si torturarono perchè parlassero molti dei partigiani e loro simpatizzanti che furono poi fucilati a Fondotoce (42 morti, più altri due morti sotto tortura; un superstite, miracolosamente, nella fucilazione di massa).
Questa iniziativa rivolta agli studenti si aggiunge a quella di alcuni mesi fa che ha ha visto la pubblicazione di un libricino, opera delle professoresse Antonella Rabolini (che ha accompagnato i ragazzi nella valli ossolane) e Maria Teresa Castiglioni, sul ruolo dei sacerdoti bustesi nell’aiuto alla Resistenza; all’avvio del centro culturale sulla Resistenza presso la sede di via Espinasse degli ex partigiani "bianchi", presente il presidente nazionale FIVL Guido De Carli, anch’egli artefice di questa collaborazione con Anpi e dell’iniziativa per gli studenti. Iniziative cui si aggiungerà a sua volta, ricorda Tosi, «un convegno che si terrà probabilmente il 22 gennaio prossimo, e per il quale promuoveremo un concorso di ‘tesine’ tematiche fra le scuole cittadine, su vari aspetti della Resistenza. In tale sede, intendiamo valorizzare ad esempio il ruolo delle donne nel movimento di liberazione, o i legami città-montagna». Quelli che hanno portato al gemellaggio Busto e Domodossola, cementato da un patto di sangue giurato fra uomini liberi.
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