Lega, quella pazza voglia di andare da soli

Sia il livello locale che il provinciale, cui spetterà la scelta definitiva, confermano: il Carroccio scalpita. E' pronto a rinnovare l'alleanza, ma solo alle sue condizioni

C’è una gran voglia di presentarsi al voto da soli e con un proprio candidato nelle file dellaa Lega Nord di Busto Arsizio. Anche il provinciale lo sa, ma non è ancora il momento della decisione, e se il PdL ha lanciato il guanto di sfida riproponendo, come logica voleva, Gigi Farioli, il Carroccio si limita per ora a stare alla finestra, nell’attesa di essere corteggiato a dovere dalle serenate degli alleati.
Il vicesindaco Giampiero Reguzzoni si nega ad un commento per disciplina di partito, rinviando al più loquace giovane segretario della Lega bustocca, Alessio Rudoni, che non usa troppi giri di parole. "La Lega ha una gran voglia di andare da sola: è la base a chiedercelo, la gente che è venuta alla nostra festa a settembre. Nonostante logiche di coalizione e quant’altro, non possiamo tapparci le orecchie di fronte a questa richiesta. Certo" concede "la decisione finale non sarà presa da noi", bensì dal livello provinciale. Situazione un po’ punitiva, in verità, per chi fa del localismo un suo punto qualificante. "C’è un’ottica più vasta che abbraccia tutto il Nord" spiega il segretario cittadino, "e nella quale ci si può sacrificare, sapendo che le scelte saranno fatte nell’interesse primario del territorio". E del partito, naturalmente. "Se dovremo sottostare ad una decisione nel senso dell’alleanza, lo faremo, ma Busto farà di tutto per far sentire la sua voce".
L’amministrazione Farioli "è stata tutt’altro che fallimentare", ma certo non entusiasmante. "Il cambio di passo l’abbiamo dato noi, con le esternalizzazioni (leggi Agesp servizi ndr) e il PGT che stiamo portando avanti. Sveltezza e pragmatismo sono i marchi di fabbrica della Lega, che mira a dare risposte concrete ai cittadini, sui temi della persona, della sicurezza, dell’immigrazione".

Salendo al piano di sopra, il segretario provinciale Stefano Candiani è prudente ma a sua volta non le manda a dire. "Prendiamo atto della decisione del Pdl, prendiamo atto che per loro Gigi Farioli è imprescindibile. Certo, al di là della rispettabilità della persona, bisogna avere una credibilità amministrativa, un’autorevolezza politica. A che componente del PdL fa riferimento Farioli? In quel partito, chi rappresenta chi? Lo dico perchè a noi della Lega piacciono rapporti monogami, non poligami". Niente ammucchiate, insomma: l’harem non è nelle corde della Lega. "Poi" punzecchia Candiani "loro hanno cento anime e un candidato, noi, che siamo compatti e granitici, abbiamo plurime opzioni per una possibile candidatura". Ora è prematuro esporsi, "ammesso e non concesso che si arrivi ad un accordo di programma; a Busto del resto ci sono stati problemi intorno alla gestione del sindaco, si guardi anche alle vicende del personale comunale. Busto è la seconda città della provincia, ha grandi ambizioni: si poteva fare di meglio, tuttavia siamo consapevoli del lavoro svolto".
Il provinciale ascolterà tutti, poi deciderà "in funzione del quadro generale" ribadisce Candiani. "Non scartiamo a priori l’ipotesi della corsa solitaria, qualora non vi fossero garanzie sui programmi". Di poltrone Candiani non parla, ma quando cita settori come territorio, sicurezza, sociale, cultura, e chiede "una caratterizzazione più ‘padana’" per Busto, è facile trarre qualche conclusione: a centrodestra avranno un bel discutere, prima, e se andranno insieme al voto, anche dopo le elezioni.

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Pubblicato il 11 Ottobre 2010
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