Una vespa “si mangia” le nostre castagne
Si chiama Cinipide ed è arrivata in Europa nel 2002. Quest'anno ha "colonizzato" le piante del Varesotto. Ma niente allarmi, dicono gli esperti, un nuovo parassita riuscirà a salvare i boschi
Ma quale castagna cibo dei poveri. Oggi un sacchetto di castagne costa più di un panino e una Coca Cola al McDonald’s. Dieci, dodici piccoli frutti marroni (provenienti chissà da dove…) valgono “al borsino delle sagre” dai 2,50 ai 5 euro. Davvero troppo per qualcosa che Madre Natura ha da sempre dispensato a grandi mani. C’è qualcuno che specula o è davvero successo qualcosa? La colpa, e non è una novità, è di un imenottero, un insetto: il Cinipide, una specie di vespa che arriva dalla Cina. Segnalata in Europa per la prima volta nel 2002 in poco tempo ha invaso il Nord dell’Italia e, quest’anno, ha "colonizzato" i boschi del Varesotto.
“Il fenomeno aveva interessato prima i castagni a ridosso del Sacro Monte ma ora il Cinipide ha infestato tutte le piante del Varesotto – spiega Daniele Zanzi, titolare della Fito-Consult di Varese oltre che presidente della Commissione Paesaggio del Comune di Varese. Ma io ci andrei piano con gli allarmi. E’ vero il calo di produzione c’è stato perché questo imenottero, che depone 100-150 uova su germogli e infiorescenze, si è diffuso in poco tempo in maniera davvero massiccia. Quest’anno la produzione di castagne ha subito un duro contraccolpo ma si tratta di una fase di passaggio: il castagno è una pianta robusta che esiste da 400 milioni di anni. Non è il caso di pensare a contrastare i parassiti usando prodotti chimici. Sarà sufficiente introdurre un altro imenottero parassita, il Torymus sinensis per risolvere con il tempo il problema. Questo “iperparassita” – spiega ancora Zanzi – distrugge le larve e l’insetto stesso. Questa sarà la soluzione per le grandi distese di castagni, chi invece ha poche piante in giardino dovrà solo curarle e accudirle, concimare e tenere pulito il sottobosco. In questo modo la pianta si rinforzerà e saprà trovare da sola le risorse per contrastare l’attacco del parassita”.
Dello stesso avviso, niente allarmismi, è Valerio Pasi, consigliere dell’ordine dei dottori agronomi forestali di Varese: “ L’insetto si è diffuso in maniera consistente – spiega – Prevediamo un picco per quest’anno e forse per l’anno prossimo. Noi come Ordine abbiamo inviato una segnalazione alla Regione perchè si prendano provvedimenti e si estenda anche a Varese, dopo Bergamo, l’inserimento dell’insetto antagonista. Ma le piante, è bene dirlo chiaramente, non sono in pericolo. Non si rischia la distruzione dei castagneti semmai solo, come in questo periodo, una depressione della produzione dei frutti. Il problema semmai è un altro: la mancanza di vigilanza. Questo imenottero è arrivato dalla Cina, ma come ha fatto a raggiungere l’Europa? Una volta tutto quello che arrivava dall’estero, tutto il materiale vivaistico, veniva messo in quarantena; oggi non accade più e il risultato è questo. Forse sarebbe il caso di analizzare la radice del problema e tenere più alta la guardia”. Ma il castagno è forte e resisterà.
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