Articolo 3, la Busto che vuole cambiare musica

Si presenta il gruppo riunitosi intorno al consigliere comunale Antonello Corrado. I pilastri: no al cemento, aggregazione nei quartieri, analisi ambientale della città, mobilità ciclopedonale. E "primarie dei bisogni"

Al grido di "riprendiamoci i diritti" si presenta Articolo 3, il gruppo venuto a formarsi intorno al consigliere comuanle Antonello Corrado e che si presenterà come lista civica alle prossime elezioni amministrative di Busto Arsizio. Un gruppo eterogeneo, anche con ragazzi alla prima esperienza di partecipazione politica, ma anche pensionati, che si propone sulla scena politica bustocca come forza di rottura e rinnovamento.
Quattro i suoi pilastri: lo stop al consumo del territorio e alla cementificazione; la creazione di spazi di aggregazione sociale e culturale nei quartieri; l’avvio di un’analisi ambientale "a trecentosessanta gradi" sul territorio comunale; la promozione della mobilità ciclopedonale. Sono queste le radici da cui sorgerà il programma che sarà proposto ai cittadini: anzi, dai cittadini, visto che l’intenzione è di far avere una parte fondamentale alla raccolta diretta dai residenti delle segnalazioni e problemi più sentiti. L’idea è quella di tenere, a cavallo delle feste, "le primarie dei bi-sogni", che più e prima che andare a indivividuare dei nomi, andranno a indicare cosa serve alla città.

– La Costituzione democratica e il richiamo rivoluzionario

«Questo è un processo politico, non solo una lista civica», premette Corrado, «Il nome che ci siamo dati richiama l’articolo 3 della Costituzione repubblicana, laddove questo insiste sulla parità di diritti senza distinzioni fra i cittadini e sul ruolo delle istituzioni nel rimuovere gli ostacoli effettivi alla realizzazione di tale parità». Giorgia Troiani, una dei giovani del movimento, precisava che Articolo 3 è fatta di invididui che «decidono con metodo assembleare: vogliamo far partecipare la gente, far sì che essa stessa ci segnali le problematiche». Nel volantino che sarà diffuso si richiamano il legame con la Costituzione ma anche l’esperienza della Comune di Parigi del 1871. Nel documento trova posto anche la crisi: Articolo 3 rigetta la soluzione di comodo di chi la addebita sempre a fattori esterni, «fumo negli occhi per impedire di vedere che i problemi stanno tutti qui». In attesa di poter dare delle risposte, il compito sarà almeno quello di «continuare a cercare le domande giuste» per confrontarsi con il governo della città.

– Porte chiuse al centrosinistra

Riferimento "antico" quello della Comune parigina, che ricolloca decisamente a sinistra, laddove Corrado insiste però nella critica alla «politica inutile», ossia quella di chi segue «libri scritti cento e più anni fa , ma senza mai applicarli. Occorrono dei fatti, concretezza, non solo indicazioni di principio e proposte che cadono nel vuoto. Non ci relazioneremo col centrosinistra perchè parlano parlano e non fanno. Ora stanno parlando di candidato sindaco, ma non di programma. Noi partiamo dalle cose che possiamo fare, senza voli pindarici; eventualmente, semmai, potremo confrontarci con altre realtà "civiche"». «C’è bisogno di sinistra, ma quella che fa il proprio dovere» ribadiva Fausto Sartorato, ricordando il nodo del lavoro: «c’è altissima disoccupazione, non lo dicono ma è così. Voglio sperare che i cittadini abbiano il coraggio di chiedere, perchè c’è un appiattimento generale». Precisa Elis Ferracini che «questa non è un’esperienza antipartito, ma vuole portare partecipazione e passione. Proviamo a lavorare dal basso e in rete. Non è nemmeno "la lista di Corrado". Ognuno porta la storia che ha, qui si scardina un meccanismo di vertice. Anche per questo stiamo studiando delle primarie dei bi-sogni, unendo i bisogni a una persona in questa lista, aperta per definizione perchè tutti sono elettori e tutti sono eleggibili».

– I punti di partenza per il programma elettorale

Corrado esponeva l’idea di un’analisi ambientale del territorio comunale, «che abbiamo recepito dal comitato ecologico di Borsano», ivi inclusa un’analisi epidemiologica sull’impatto dell’inquinamento sui cittadini. Il comitato di Borsano, pur citato, non prende parte nella contesa elettorale: il portavoce Alessandro Barbaglia ha apprezzato quanto si è detto ma ribadiva che esso resta attento «a tutte quelle forze, già presenti o nuove come questa, che hanno a cuore i temi dell’ambiente».
Sugli spazi sociali interveniva Luca Cumbo, un altro dei ragazzi di Articolo 3: «creare comitati di quartiere» (spontanei) «in ogni rione e metterli in rete», in modo che si facciano portavoce dei problemi generali della cittadinanza. «Tra le nostre proposte anche quella di una Banca del Tempo in cui ci si metta in gioco per migliorare la città»; oppure il sostegno agli orti di quartiere, anche nell’ottica "chilometri zero", e ai Gas, gruppi di acquisto solidale. Quanto agli spazi per l’aggregazione sociale, vi entrerebbero quelle realtà locali di rione che «attualmente non ne hanno per mancanza di mezzi, dalle associazioni a giovani e anziani».
Sul fronte della sicurezza per ciclisti e pedoni, infine, parlava Giuliano Troiani che al lavoro all’ospedale di Gallarate ci va quotidianamente in bici. Sul Sempione. «La città è carente di opportunità per il libero movimento. Piste ciclabili? In viale Stelvio è stata ristretta una carreggiata; su viale Boccaccio è addirittura sul marciapiede, tra auto posteggiate e radici sporgenti. Non pretendiamo l’impossibile ma a Ferrara, città modello, c’è un centro chiuso al traffico e con una organizzazione vera della mobilità ciclistica, che non si ostacola nemmeno con quella dei pedoni. Qui a Busto, in bici io so quando esco… ma non so se ritorno». Si prevede di coinvolgere anche i commercianti come sponsor delle piste ciclabili; di curare i parcheggi di corrispondenza e le navette verso il centro e i posteggi per  bici, con adeguata sicurezza (videosorveglianza) contro i continui furti.

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Pubblicato il 27 Novembre 2010
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