In piazza contro l’aumento dei premi delle Casse malati

Manifestazione sabato scorso a Bellinzona organizzata dai Verdi per protestare contro gli aumenti dei premi della cassa malati

È stato l’ex responsabile dell’Ufficio cantonale dell’assicurazione malattia Bruno Cereghetti, oggi consulente privato, ad aprire sabato scorso, 30 novembre, a Bellinzona la serie di interventi in occasione della manifestazione promossa dai Verdi per protestare contro il nuovo aumento dei premi di cassa malati (6.4% per il Canton Ticino per il prossimo anno) ed in generale contro un sistema sanitario ormai vecchio. L’appello degli ecologisti è stato raccolto da partiti (Socialisti, Lega, Partito comunista, Movimento per il socialismo), associazioni (Consumatori della Svizzera italiana), ordini professionali (Ordine dei medici e Medici per l’ambiente) e sindacati (Transfair, Sev, Unia, Vpod, Sisa e Comites).
«Una massiccia adesione – ha rilevato Michela Delcò Petralli dei Verdi – che giustifica non solo una protesta di piazza ma anche un’unione di forze nella ricerca di una soluzione».
«Il continuo aumento dei premi di cassa malati diventa insostenibile per una fetta sempre più ampia della popolazione» ha ricordato Pelin Kandemir Bordoli, denunciando «la totale inattività del Dipartimento federale dell’interno nel controllo dell’evoluzione dei premi». Secondo la granconsigliera socialista “la protesta di sabato è servita  a far crescere nella gente la consapevolezza della necessità di una riforma incisiva».
La manifestazione – denominata “Contro i vampiri delle casse malati” – era a favore dell’iniziativa popolare preannunciata dal Ps svizzero, dai Verdi e dalle associazioni dei consumatori per una cassa malati unica a livello federale.
Secondo i promotori, l’assicurazione di base permetterà di superare il caos attuale e di controllare democraticamente i costi della salute. A giudizio di Laura Regazzoni Meli,
segretaria generale dell’Acsi (l’associazione dei Consumatori ticinesi) «la cassa malati pubblica unica a livello federale non sarà la panacea, tuttavia consentirà di raggiungere tre importanti obiettivi, ossia: introdurre la trasparenza nel sistema dell’assicurazione malattia, separare nettamente l’assicurazione di base obbligatoria dalle assicurazioni complementari facoltative e attenuare il potere della lobby delle casse malati in parlamento». Ma la cassa malati pubblica non è la sola ricetta proposta. Di recente i medici svizzeri hanno lanciato un’iniziativa popolare per separare nettamente i premi delle prestazioni obbligatorie da quelli delle prestazioni facoltative. Le casse malati, stando agli iniziativisti, non potranno più offrire sia l’assicurazione malattia di base sia quelle complementari, ma dovranno optare per l’una o per le altre. In Ticino, come detto, l’aumento medio dei premi per il prossimo anno sarà del 6,4%. «Una assurdità – secondo Nello Broggini dell’Ordine dei medici cantonale – dato che in Ticino la spesa sanitaria negli ultimi anni si è bloccata nell’ordine dell’1-2%, ben al di sotto del limite fisiologico del 4-5%». Per Rolando Lepori del sindacato Unia «il continuo incremento dei premi sta minando la nostra coesione sociale, dato che il potere d’acquisto dei lavoratori viene compromesso da questo costante aumento». Alla manifestazione ha aderito anche la Lega dei Ticinesi, il cui leader Giuliano Bignasca ha detto di attendere la seduta del Consiglio di Stato del 9 novembre per conoscere i partiti che hanno votato a favore o contro lo stanziamento di 15 milioni atti a sussidiare i sempre più esosi premi delle casse mlati.

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Pubblicato il 02 Novembre 2010
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