Le associazioni: “le case popolari non siano ghetti sociali”

Lungo e animato il dibattito in "supercommissione" sull'emergenza abitativa e sulle risposte da dare in futuro. Tra le preoccupazione, la collocazione delle nuove case popolari

Il termine di "supercommissione" era più che appropriato, vista la presenza intorno al tavolo di più di quaranta persone, tra politici, dipendenti comunali e rappresentanti delle associazioni. Un confronto lungo, quello sull’emergenza casa, che ha visto qualche momento di animato scambio verbale tra i commissari delle forze politiche. "Non si può pensare di affrontare la questione come una partita di calcio, dove alla fine deve vincere una delle due squadre": così uno dei rappresentanti invitati – Paolo Lenna della Cgil – ha dovuto richiamare all’ordine, dopo analogo tentativo arrivato da due voci politiche, quelle del democratico Pierluigi Galli e del presidente del consiglio comunale Donato Lozito.
Il sindaco Nicola Mucci ha aperto la seduta – che riuniva le commissioni bilancio, servizi sociali e urbanistica – ricordando l’impegno delle amministrazioni da lui guidate, con un investimento "di 20 milioni di euro" per le politiche sociali. "Non sono cifre di poco conto, testimoniano l’attenzione dell’Amministrazione comunale". Il primo cittadino ha anche promesso che, di fronte ai tagli dei trasferimenti agli enti locali, la spesa sociale sarà l’ultima che verrà toccata.
Di fronte ai dati successivi snocciolati da assessore e dipendenti dei servizi sociali si è scatenato il dibattito, protagoniste più le forze politiche che le associazioni. Prima c’è stato uno scontro sui controlli dei requisiti per chi vive in casa popolare: "Non se ne vanno neanche se vincono alla Sisal", ha sintetizzato l’assessore Roberto Bongini. "Ma voi non avete sotto controllo la situazione" ha contestato Matteo Ciampoli della Lega Nord, chiedendo più controlli. Mentre si dibatteva, Enrica Brambilla della San Vincenzo ha chiesto più concretezza di fronte all’emergenza: "Questi sono solo numeri, noi cosa rispondiamo alla gente che si rivolge a noi?".
 
Il problema vero è strutturale ed è nel mercato bloccato e nella scarsa disponibilità di nuove case popolari. Cinzia Colombo (la Sinistra) ha ribadito le critiche all’impostazione del piano casa del Comune, in particolare sulla scelta di aeree "insalubri", sulla previsione giudicata eccessiva di housing sociale, sulla scarsa capacità di sfruttare il "costruito non abitato", vale a dire le decine e decine di appartamenti sfitti. Critiche bollate come "propaganda elettorale" dal presidente della commissione servizi sociali Luigi Causarano (seguono polemiche). Rispetto alle previsioni del Pgt, le associazioni hanno ribadito, in particolare, i dubbi sulla scelta delle aree: "Stiamo attenti alla ghettizzazione" ha detto Lenna. "Non lo diciamo per ideologia, ma perchè una scelta come questa rischia di rendere inutili concetti ripetuti spesso come sicurezza urbana e inclusione sociale". Tradotto: fare nuove case popolari in zone che già hanno qualche problema – come via Puglia e via Curtatone – rischia di peggiorare le cose. Anche se certo non si è di fronte a situazioni di degrado vero e proprio come accade nei quartieri delle grandi città. "A Madonna in Campagna – ha spiegato poi l’assessore Massimo Bossi – abbiamo fatto una riqualificazione dell’intero rione. Mentre in via Curtatone abbiamo scelto l’area è di proprietà, dunque dà la certezza di partire subito" con la realizzazione.
 
Al di là di questo le associazioni hanno ribadito – per bocca di Ferruccio Boffi, presidente del circolo Acli cittadino – che si deve proseguire per "avere margini d’intervento sul Pgt", sulle scelte da fare, per le soluzioni rivolte al mercato intermedio e per le case popolari. "Mi chiedo ad esempio se le case popolari non possano andare nella zona della 336". Di sicuro, l’iniziativa delle associazioni ha avuto il merito – come anche le prese di posizione dei commercianti – di animare il dibattito sul Pgt, il piano che disegna la città del futuro ma che pochi sembrano conoscere oggi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Novembre 2010
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