“Bravi a gestire e a giocare con lo spirito giusto”

Arriva come un fulmine in sala stampa mister Beppe Sannino che è veloce nel tunnel degli spogliatoi tanto quanto i suoi giocatori in campo. L’allenatore come di consueto fa soprattutto i complimenti ai suoi giocatori dopo una breve analisi della partita: "Oggi ho visto un Varese che ha saputo interpretare la partita e soffrire nel modo giusto. Per il resto sapete come la penso: questa gara è passata e sono felice per i miei giocatori, oggi straordinari più che mai. Non hanno avuto timore reverenziale e hanno saputo gestire molto bene la gara anche nel finale in cui il Modena non aveva più nulla da perdere. Per abnegazione e voglia di migliorarsi voglio però fare un applauso particolare a Pugliese, forse alla miglior partita della stagione: non faccio spesso i complimenti individuali e allora il mio sia un auspicio e uno sprone per tutti". Il tecnico per il momento preferisce non parlare della prossima sfida d’alta quota: "Ora torniamo a casa contenti visto che ci aspetta un viaggio gioioso, poi da lunedì pensiamo alla partita con il Siena, ma di quella parliamo settimana prossima. Per il resto, lo sapete, non guardo la

parte davanti della classifica ma quella dietro, soprattutto prima di una pausa lunga che è sempre un

rischio per chi sta andando bene".
Sannino evita di parlare del Modena dopo le domande preoccupate dei giornalisti locali e vira il discorso sul piano motivazionale e su quello tattico: "Oggi sono contento perché ho avuto 14 giocatori che hanno corso senza mai fermarsi: lavorano bene in settimana e al sabato pedalano tanto. La forza dei miei è quella di pensare ancora non da giocatori di Serie B ma da ragazzi dell’oratorio, quelli che si divertono quando hanno un pallone. Tatticamente siamo riusciti a non fare partire da dietro il Modena e anzi lo abbiamo spesso spinto lontano dalla nostra area: se gli avversari non sono vicini alla porta, è sempre meglio. Nel corso del match siamo così andati vicini prima al raddoppio e poi al terzo gol: è la nostra mentalità, perché se ci accontentassimo del risultato rischieremmo di subire".