Brinzio abbraccia il “suo” generale
Corre il trentennale della morte di Enrico Riziero Galvaligi, assassinato dalla Brigate Rosse. Il figlio Paolo: “Questo paese mi circonda d'affetto”
Un Patriota, che lottò durante la guerra per la Liberazione. Un uomo di polso che pagò con la vita lo stare dalla parte della giustizia. Lo hanno ricordato così il generale Enrico Riziero Galvaligi i colleghi dell’Arma, i rappresentanti delle istituzioni, i cittadini di Brinzio che sanno di custodire nella loro terra il ricordo di un eroe. A trent’anni dalla scomparsa per mano delle brigate rosse ha avuto luogo oggi, 19 dicembre il saluto al Generale decorato il 14 maggio 1982 con la medaglia d’oro al valor civile dal Presidente della Repubblica.
Commosso, di fronte alla tomba del padre, Paolo Galvaligi, il figlio. «Sono l’ultimo pezzo di questa famiglia – ha detto di fronte al picchetto d’onore in alta uniforme – e voglio ringraziare questo paese, i suoi abitanti, i sindaci della zona per questa grande manifestazione d’affetto che è stata riservata alla mia famiglia. Grazie per tutto quello che avete fatto».
Riziero Galvaligi nacque a Solbiate, in provincia di Varese l’11 ottobre del 1920. Partecipò, dopo l’8 settembre 1943 alla lotta di Liberazione con le formazioni partigiane.
Vice direttore per il coordinamento dei servizi di sicurezza alle carceri nochè stretto collaboratore del Generale Dalla Chiesa e poi anche del Generale Risi, fu vittima di un agguato la sera del 31 dicembre 1980 mentre stava rientrando a casa dalla messa, in compagnia della moglie: venne avvicinato da due terroristi che gli spararono 5 colpi con la scusa della consegna di un pacco.
Nel dicembre del 1980 Galvaligi si occupò di dirigere da Roma un’operazione delicata: in seguito a una rivolta scoppiata nel carcere di Trani per mano di alcuni esponenti dell’eversione armata egli ordinò ai GIS, un reparto speciale dei Carabinieri, di stroncare la sommossa con un blitz senza spargimento di sangue.
I terroristi decisero quindi di vendicare quella sconfitta e di attaccare l’importanza simbolica dell’incarico che Galvaligi ricopriva.
Pochi giorni dopo, l’omicidio. Oggi, a trent’anni dalla morte, il ricordo nel cimitero di Brinzio dove riposa accanto alla moglie.
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