Idv: “Nomine sanità, ancora spartizione di poltrone Lega –Pdl”
L'Italia dei Valori interviene sulle scelte della Regione. «Hanno rispecchiato il vituperato manuale Cencelli della prima repubblica»
Riceviamo e pubblichiamo
Come anticipato dall’assessore regionale Bresciani, le nomine dei direttori generali di ASL ed Ospedali lombardi hanno rispecchiato il vituperato manuale Cencelli della prima repubblica .
Del resto anche le dichiarazioni di Formigoni secondo cui “ con i direttori delle aziende sanitarie deve esistere un rapporto fiduciario “ non sono altro che una ammissione che la designazione di tali figure è passata attraverso valutazioni ove le competenze tecniche difficilmente sono state i parametri principali .
Tanto per citare la provincia di Varese , sembra che le scelte siano state fatte tenendo d’occhio sia il peso politico , come ha detto giorni fa l’assessore leghista Bresciani, sia le future designazioni dei sindaci nelle città di Varese, Gallarate , Busto .
In questo gioco fatto letteralmente sulla nostra pelle ( e coi nostri soldi ), ci ha rimesso il direttore dell’Ospedale di Busto Arsizio , che, nonostante fosse anche un tecnico e fosse stato elogiato in passato da Formigoni , non ha potuto contare sul cavallo che l’aveva portato a vertici di quel nosocomio , per cui è stato impietosamente disarcionato alla prima occasione .Ciò ha consentito di fare posto ad un direttore in quota Berlusconi , che a sua volta ha dovuto lasciare Gallarate per cedere la poltrona ad un direttore in quota Lega .
Se Zoia ha lavorato bene a Busto Arsizio ,come dicevano , perché mandarlo via ?
Se Gozzini ha lavorato bene a Gallarate , perché non lasciarlo dov’era ?
Nuovo entrato nel gota dei direttori generali ,il sindaco di Gallarate , Nicola Mucci , il quale certamente non può essere definito un tecnico della sanità .
Mucci, finito il mandato a Gallarate , tanto per non restare a piedi, andrà a dirigere l’ASL di Sondrio, lontano dagli echi dei processi che stanno scuotendo la vita politico- amministrativa di Gallarate .
Una raccomandazione : non chiamiamo più “ aziende “ gli ospedali e le unità sanitarie locali .
Le vere aziende sono altro ed i manager sono scelti avendo ben presente altri parametri .!
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