La metà della ricchezza è in mano al 10 per cento delle famiglie
La Banca d'Italia pubblica i dati sulla ricchezza delle famiglie nel 2009. Ne emerge un netto disequilibrio tra una minoranza molto ricca e il resto della popolazione
Il 45 per cento della ricchezza italiana appartiene al 10 per cento delle famiglie. Mentre alla metà più povera resta un limitato 10 per cento. In altre parole, nel nostro paese, esiste una netta differenza tra una minoranza molto ricca e il resto della popolazione. Ma quello sulla distribuzione del benessere è solo uno dei dati significativi che emergono dall’analisi della Banca d’Italia sulla ricchezza delle famiglie nel 2009.
Il dato complessivo – Alla fine del 2009 la ricchezza lorda delle famiglie italiane è stimabile in circa 9.448 miliardi di euro. Quella netta a 8.600 miliardi, corrispondenti a circa 350 mila euro in media per famiglia. Le attività reali (vale a dire i beni materiali e immateriali, non finanziari) rappresentavano il 62,3 per cento della ricchezza lorda mentre le attività finanziarie il 37,7 per cento. Le passività finanziarie, pari a 860 miliardi di euro, rappresentavano il 9,1 per cento delle attività complessive.
L’andamento della ricchezza – La ricchezza netta complessiva è aumentata tra la fine del 2008 e la fine del 2009 di circa l’1,1 per cento, per effetto di un aumento del valore delle attività finanziarie (2,4 per cento) superiore a quello delle passività (1,6 per cento); le attività reali hanno registrato un rialzo più lieve (0,4 per cento). A prezzi costanti, usando come deflatore quello dei consumi, l’aumento della ricchezza complessiva è stato dell’1,3 per cento.
Secondo stime preliminari, nel primo semestre 2010 la ricchezza netta delle famiglie sarebbe diminuita dello 0,3 per cento in termini nominali, in seguito a una diminuzione delle attività finanziarie e a un aumento delle passività, che hanno più che compensato la crescita delle attività reali.
La ricchezza è nelle abitazioni – Alla fine del 2009 la ricchezza in abitazioni detenuta dalle famiglie italiane poteva essere stimata in circa 4.800 miliardi di euro. In termini reali la ricchezza in abitazioni è aumentata rispetto alla fine del 2008 dello 0,4 per cento. Le abitazioni rappresentano l’81 per cento delle attività reali possedute dalle famiglie italiane.
Il confronto internazionale – Secondo studi recenti, la quota di ricchezza netta mondiale posseduta dalle famiglie italiane sarebbe pari al 5,7 per cento, superiore alla quota italiana del PIL e della popolazione del mondo (rispettivamente pari a circa il 3 e l’1 per cento). Nel confronto internazionale le famiglie italiane risultano relativamente poco indebitate; l’ammontare dei debiti è pari al 78 per cento del reddito disponibile lordo (in Germania e in Francia esso è circa del 100 per cento, mentre negli Stati Uniti e in Giappone è del 130 per cento).
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