La tv svizzera spiega: «Ecco perché non ci vedete»

Mentre in Canton Ticino la tv italiana si vede, molti varesini non hanno più la RSI. Il network è bloccato da questioni legali ma non esclude, in futuro, una collaborazione con il nostro territorio

Qual è la perdita più grave per molti varesini, dopo lo switch off? La tv svizzera, ovviamente. Dai vostri commenti sembra chiaro: Rai4, Mediaset Extra o Cielo vi interessano ben poco, l’importante è poter continuare a vedere la cara vecchia TSI, con il suo telegiornale forse più indipendente e le trasmissioni di qualità.

In alcune aree della provincia, però, con lo switch-off il segnale si è perso, ed è stato panico. Ad accorgercene non siamo stati solo noi, ma anche la stessa RSI. «Sappiamo benissimo che il pubblico di Varese ama i nostri programmi», ci ha detto il responsabile delle relazioni esterne di RSI Stefano Franchini, «Da oltre un anno riceviamo almeno una segnalazione al giorno dall’Italia, alcuni non riescono più a vederci e ne sono dispiaciuti. Da quanto c’è stato lo switch-off le segnalazioni si sono intensificate».

In Canton Ticino, quindi, sanno bene che qui vogliamo vederli, ma possono farci ben poco. «C’è un problema di natura economica e legale», spiega Franchini, «Nella nostra programmazione ci sono film, telefilm ed eventi sportivi per cui abbiamo diritti solo a livello nazionale. Se dovessimo "spingere" intenzionalmente il nostro segnale oltre confine, avremmo dei problemi seri con chi ci concede i diritti per la Svizzera».

Fino a una settimana fa, quindi, vedevamo la tv Svizzera solo per fortuna. Vicino al confine la tv del Canton Ticino spingeva il segnale poco al di là della dogana, per garantire una copertura integrale del suo paese. In fondo il segnale si muove nell’aria, quindi non si può fermare con precisione. Con lo switch-off e con la tecnologia digitale, però, i ripetitori di Rai e Mediaset rivolti verso l’Italia hanno coperto meglio il segnale svizzero, scongiurando una concorrenza "sleale".

Ma al di là dei film, dei telefilm e delle partite, però, la Svizzera propone anche trasmissioni di qualità, come il celebre telegiornale, il "meteo che non sbaglia mai" e i documentari. Per quelle trasmissioni, che sono di proprietà dela stessa RSI, non si può fare nulla? «Almeno per quelle possiamo suggerirvi di vederle sul nostro sito ufficiale», spiega Franchini, «Il tg viene pubblicato dopo pochi minuti sul nostro sito, presto sarà disponibile anche un interessante documentario sulla mafia, insieme ad altre produzioni di qualità».

Tempo fa si vociferava anche della possibilità di ritrasmettere in Italia solo le produzione proprie della RSI, con un palinsesto di qualche ora ripetuto ciclicamente. L’idea, nata nel 2005, potrebbe anche aiutare le tv locali a creare nuovi canali, un’opportunità aperta anche a loro dalla tecnologia digitale terrestre. Ad oggi, però, non si sa nulla: «Non so di richieste di questo tipo», ammette Franchini, «Di sicuro però RSI le valuterebbe con attenzione, anche perché anche noi guardiamo spesso la tv italiana, e in fondo ci sentiamo parte della stessa area culturale. Magari con differenze linguistiche o stilistiche, ma abbiamo un cultura comune».

Ebbene sì, perché se noi italiani abbiamo sempre visto la tv svizzera con difficoltà, gli svizzeri hanno sempre visto Rai e Mediaset alla perfezione. Questo perché la Rai e Mediaset hanno spesso diritti mondiali (quindi meno problemi legali), e poi perché nel piccolo paese elvetico è molto più diffusa la tv via cavo, dove Rai e Mediaset fanno quasi sempre parte dell’offerta.

A Bolzano, per qualche cavillo legato allo stato di provincia autonoma, la Svizzera viene persino trasmessa integralmente. Qui a Varese, qualche anno fa la tv Svizzera era un cavallo di battaglia di Reguzzoni e, non dimentichiamolo, la RSI fa anche parte di Regio Insubrica. Esistono quindi margini per attivare una collaborazione. Nel frattempo, i fan che non la vedono più, dovranno ingegnarsi o ripiegare su Internet.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Dicembre 2010
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