Cimberio, c’è un derby per rompere il momento buio

Domenica alle 11,45 finisce l'attesa per la sfida numero 123 con Cantù. Thomas ci sarà ma con autonomia limitata, ospiti senza Markoishvili. Botteghini chiusi prima del match, ultimi biglietti in vendita sabato pomeriggio

Il derby è per definizione la partita in cui i valori scritti sulla carta, le posizioni di classifica, le condizioni fisiche non contano nulla. Anzi, se possibile, tutto si ribalta e sul campo prendono forma risultati e giocate altimenti improbabili. Una regola cui si appellano tutti i tifosi della Cimberio Varese che domenica ospita a un orario da minibasket la rivale di sempre, quella Bennet Cantù diretta da Trinchieri che veleggia al terzo posto subito sotto le favorite Siena e Milano.
Un risultato che a inizio stagione fu proprio di Recalcati e dei suoi uomini che però ora hanno invertito la rotta e non riescono a fare punti da ben sei giornate: una striscia perdente che inquieta anche i più ottimisti visto che il calendario non è per niente benevolo da qui in avanti.

Ecco dunque che la sfida numero 123 (nella foto un’immagine di qualche anno fa: il derby è fatto anche di colpi proibiti) diventa una grande possibilità di riscatto per l’incerottata Varese: nel caso accadesse, la vittoria varrebbe davvero doppio perché ai punti presi in classifica si aggiungerebbe anche un’iniezione di serenità da far fruttare poi negli impegni successivi. Il barometro biancorosso, che da tempo indica tempesta, ha rivisto in settimana un barlume di sereno non fosse altro che Recalcati ha potuto dirigere qualche allenamento a ranghi sufficienti per provare le situazioni di cinque contro cinque. Certo, Thomas non ha quasi mai lavorato con la squadra e pure Slay ha saltato una seduta, ma dopo la penuria di giocatori sani delle settimane precedenti (quando anche gli under erano falcidiati dagli infortuni) qualcosa in più si è visto. A proposito di Thomas, l’americano sarà comunque della partita anche se non è lecito attendersi grandi cose: il ginocchio continua a far male tanto che Vescovi sta sondando la possibilità di trovare un sostituto a gettone. L’Usa in uscita da Forlì, Ryan Wittman, sembrava una strada percorribile ma il suo agente d’oltreoceano l’ha richiamato in patria. Anche sabato mattina, intanto, Thomas ha lavorato senza forzare con il preparatore Marco Armenise; l’idea è quella di provare a sfruttare qualche minuto buono come sintetizza bene Max Ferraiuolo: «Cercheremo di fargli sparare le poche cartucce che ha a disposizione». L’ultimo allenamento ha visto anche le conferme di Rannikko e Fajardo, che saranno regolarmente agli ordini di coach Recalcati.
Non ci sarà invece tra i brianzoli, l’assente eccellente delle ultime cinque giornate, ovvero Manuchar Markoishvili, annunciato al rientro: il georgiano è forse l’uomo di maggior talento della formazione di Trinchieri anche se la sua assenza non si è quasi fatta sentire visto che in questo periodo la Bennet ha perso solo una partita, a Pesaro, sul filo di lana. Cantù contava di riattivarlo per il derby ma il problema a un osso del piede non è ancora risolto e potrebbe tenere fermo Markoishvili ancora per un po’ di tempo.

A Masnago intanto fervono i preparativi, resi più febbrili dal fatto che dopo alcuni anni la partita sarà aperta ai tifosi ospiti, sistemati nella "gabbia" che si trova sopra la curva sud. Una decisione di buon senso ma, ci sia permesso di ribadire, assolutamente dovuta: Varese, intesa come città e come società, ha sborsato una valanga di soldi per una serie di misure di sicurezza teoricamente obbligatorie (ma che in gran parte di altri palasport non ci sono) che negli anni scorsi non sono state fatte usare per le partite calde. Vanificando di fatto gli sforzi economici sostenuti. Ovvio che alle due tifoserie lombarde è ora richiesto un minimo di buon senso, per non rovinare quelle che deve essere una festa del basket. Sabato pomeriggio (al Triple in orario di negozio, al palazzetto tra le 15 e le 18) sono ancora in vendita i biglietti di ogni settore mentre domenica i botteghini resteranno chiusi come pure il parcheggio che circonda il PalaWhirlpool. Per chiudere ci riallacciamo al discorso del buon senso sugli spalti ricordando le parole di Charlie Recalcati: «Varese e Cantù hanno alle spalle una storia che pochi altri club europei possono vantare. Vivere un derby tifando per i propri colori e senza eccessi è il modo migliore per onorare queste due leggende del basket».

Cimberio Varese – Bennet Cantù (così in campo)

Varese: 4 Demartini, 5 Goss, 6 Mian, 7 Rannikko, 8 Bernardi, 9 Righetti, 10 Galanda, 11 Thomas, 14 Kangur, 15 Lenotti, 18 Fajardo, 35 Slay. All. Recalcati.
Cantù: 5 Micov, 8 Ortner, 10 Leunen, 11 Marconato, 12 Mazzarino, 13 Mian, 15 Urbutis, 16 Broggi, 17 Diviach, 18 Tabu, 19 Maspero, 21 Green. All. Trinchieri.
Arbitri: Cicoria, Lo Guzzo, Weidmann.

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Pubblicato il 15 Gennaio 2011
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