Il dramma di Ipazia rivive al Paolo Grassi
Appuntamento lunedì 24 Gennaio con l’iniziativa organizzata dal Gruppo astronomico tradatese sulla filosofa alessandrina
Il dramma di Ipazia rivive al Paolo Grassi . Lunedì 24 Gennaio 2011 (CineTeatro P.GRASSI) il Gruppo Astronomico Tradatese dà inizio al 37° anno di attività pubblica con una serata speciale, dove la scienza astronomica si intreccia intimamente con uno degli episodi più drammatici della storia antica. Giuseppe Palumbo, da ormai 10 anni socio del GAT e grande esperto di cinematografia scientifica, presenterà infatti una serie di documenti sul tema: “Il dramma di Ipazia”.
Verrà presentata la celebre figura della massima astronoma al femminile dell’antichità, ossia di Ipazia, filosofa neoplatonica, matematica, scienziata, erede della Scuola alessandrina ed antesignana della scienza sperimentale. Nata ad Alessandria d’Egitto intorno al 370 d.C., venne fatta uccidere nel marzo del 415 d.C. da chi, propugnando il fondamentalismo religioso, intendeva eliminare la libertà di pensiero e la voglia di sapere. L’omicidio di Ipazia, poiché di assassinio si tratta, è stato un atroce e vergognoso episodio ai danni di una scienziata che ragionava con il proprio cervello e che nutriva un amore assoluto per la verità, la ragione e la scienza.
La morte violenta di Ipazia ha rappresentato un atto perverso che, oltre a segnare il tramonto della scienza, ha tentato di soffocare la ragione umana, ha cercato di uccidere la speranza nel progresso umano ed ha arrecato un danno incalcolabile all’intera umanità. Ci si potrà chiedere per quale ragione il GAT ha deciso di aprire il 2011 con questo dramma filosofico-astronomico. La risposta è sorprendente e logica al tempo stesso: «I recenti gravissimi episodi di intolleranza religiosa avvenuti proprio ad Alessandria d’Egitto nelle scorse settimane – dice Palumbo – ci hanno convinto che questo era il momento giusto per presentare in maniera critica la tremenda storia di Ipazia, verificatasi sempre ad Alessandria d’Egitto 1500 anni fa».
Al tempo di Ipazia, Alessandria d’Egitto, fino a quel momento città-simbolo della tolleranza tra le varie culture e religioni, viene improvvisamente spazzata dal fiume in piena dell’intolleranza. Lo scontro tra Religione e Ragione produsse un fanatismo irragionevole, fonte di morte e distruzione: sono trascorsi 15 secoli ed Alessandria è ricaduta nello stesso “buco nero”. Ma l’orribile uccisione di Ipazia, a distanza di tempo, ha avuto l’effetto contrario di quello sperato dai suoi assassini, poiché la Ragione non è stata eliminata dal fanatismo religioso, e Ipazia è diventata Martire della Ragione e Simbolo della Libertà di Pensiero.
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