Il salvatore della Pro Patria rimanda il summit
Doveva incontrare i giocatori alle 9 e 30, ma ha rinviato al pomeriggio. La squadra vuole garanzie per gli stipendi arretrati, la città con il fiato sospeso
Slitta al pomeriggio l’incontro chiarificatore tra il nuovo proprietario della Pro Patria e la squadra, che lo attendeva alle 9 e 30 negli spogliatoi dello stadio Speroni. Pattoni non è venuto ma ha fatto sapere che alle 14 si recherà allo stadio per parlare con i giocatori. Davanti allo stadio si erano riuniti diversi gruppi di tifosi, in attesa di sviluppi, controllati a distanza da agenti in borghese della questura. Nel frattempo è in corso una riunione nella sede della società. Pattoni dovrebbe incontrare il sindaco Gigi Farioli, un incontro atteso da tempo se è vero che l’amministrazione ha dichiarato spesso, in questi giorni, di non sapere nulla della trattativa in corso. Il comune si era impegnato a fare da collettore per un eventuale nuovo consorzio, mentre su un altro fronte l’onorevole Marco Reguzzoni aveva premuto per coinvolgere alcuni imprenditori. Lo stesso onorevole ha chiesto alla vecchia dirigenza Tesoro di fare chiarezza e non tenere la città in scacco.
La situazione è pessima. I giocatori hanno diversi stipendi arretrati e vogliono la garanzia che Pattoni porti i soldi. Il direttore generale Giuseppe Iodice ieri ha dichiarato a Varesenews che la soluzione starà nel mezzo, e bisognerà ridurre alcuni ingaggi, con il rischio anche di perdere dei giocatori. «Pattoni parlerà chiaro ai giocatori, dice che avranno quello che spetta loro fino a questo momento ma per il futuro dovranno essere ridimensionati alcuni ingaggi – ha detto Iodice – è evidente a tutti che il costo della stagione per la Pro Patria è eccessivo per la categoria in cui milita». Nel primo pomeriggio si capiranno le reali intenzioni del nuovo proprietario, a cui tesoro avrebbe ceduto la società ai primi di gennaio.
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