Addio a Don Giorgio, prete senza confini
Chiesa gremita per l'ultimo saluto al sacerdote. La comunità di Ponte Tresa ha voluto ricordare l'umanità e la testimonianza del parroco scomparso due giorni fa
Non solo dolore è stato il sentimento che accomunava la numerosissima folla che ha partecipato questa mattina ai funerali del parroco di Ponte Tresa, Don Giorgio Quaglia. Ma, e soprattutto, l’unanime sentimento di riconoscenza per il suo ministero e per la sua testimonianza che in questi 10 anni ha saputo infondere ai suoi parrocchiani. Sia con l’assolvimento dei Sacramenti, dal battesimo sino all’estrema unzione, sia e soprattutto con la sua umanità, mai scontata o ripetitiva, ma sempre genuina e disponibile. La solidarietà ai più poveri era il suo modus vivendi: dal pranzo che quotidianamente preparava a chi ne aveva bisogno, ai contributi in denaro a chi suonava al suo campanello per bisogni primari come le bollette, l’affitto, le medicine, ecc. Con la sua intensa attività aveva portato a termine il completamento della Chiesa parrocchiale, la costruzione della rampa di accesso per bambini e anziani, la distribuzione di abbigliamento e alimentari a chi ne aveva bisogno. Da ultimo stava realizzando l’installazione di un’organo con 1.106 canne, acquistato usato in Germania.
La Chiesa questa mattina era stracolma e parecchie persone hanno dovuto sostare sulla piazza all’esterno per poter seguire le esequie officiate dal Vescovo di Como Monsignor Coletti coadiuvato da oltre quaranta sacerdoti della Diocesi. I familiari hanno acconsentito che la salma di Don Giorgio fosse seppellita nel cimitero della sua parrocchia invece che nel natio paese di Clivio. Anche il Sindaco, Pietro Roncoroni, le associazioni e semplici amici hanno voluto porgere il loro saluto con scritti, aneddoti e ringraziamenti. Il vicario foraneo ha definito Don Giorgio “il prete senza confini” sia per la sua missione in Argentina dal 1979 al 2000 sia per l’instancabile attività senza limiti di umanità e solidarietà.
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