Doppia maturità per 50 studenti varesini

Per la prima volta in Italia, alcuni studenti affronteranno un esame di stato doppio per conseguire il diploma italiano e quello francese. Impegnati i ragazzi del Manzoni di Varese e del Tosi di Busto

Tre delle studentesse che, al Tosi, affronteranno l'EsabacCi vuole ben più di una maturità per spaventali. Ce ne vogliono almeno due. Una cinquantina di studenti della provincia nel giugno prossimo affronterà il doppio esame di stato: quello italiano e quello francese.
Arrivano, infatti, al dunque le classi "Esabac" del liceo linguistico Manzoni di Varese e dell’Itc Tosi di Busto. Nel primo caso sono i 24 studenti della 5BL mentre i "bustocchi" sono i venti ragazzi della 5CL.
In queste scuole, a cui si aggiunge il classico varesino Cairoli, studiano da due anni lingua, letteratura e storia in francese. A giugno, oltre alle tre prove tradizionali, sosterranno due esami integrativi: analisi del testo francese e un test di storia. Una parte dell’orale, inoltre, sarà dedicata al programma seguito in lingua.

Una sfida doppia: sia per la doppia prova sia perchè questi maturandi sono i pionieri del percorso di internazionalizzazione, i primi in tutt’talia a confrontarsi con un esame di "baccalauréat": « È una bella sfida – assicura Luisa Oprandi, docente di italiano al Manzoni – perchè ancora le regole non sono chiare e si sta definendo il modello. A parte questo, l’esperienza è indubbiamente affascinante, non solo per i ragazzi ma anche per noi docenti che siamo stimolati a studiare ancora. Sono momenti che avvicinano professori e ragazzi che si ritrovano con problemi identici di studio e di prove. Anche noi, infatti, abbiamo studiato per ottenere le certificazioni e continuiamo a farlo per accrescere la nostra professionalità».

Gli studenti sono consapevoli dell’importanza della sfida: « Il fatto di essere i primi speriamo possa rendere i commissari più magnanimi – commentano Silvia, Manuela e Aram del Tosi – È stato un lavoro impegnativo che ci ha cambiato il modo di studiare». Infatti, mentre il sistema italiano punta molto sui libri, in Francia si preferisce il sistema deduttivo e di riflessione: si parte da testi, documenti, foto e si risale alla ricostruzione dell’avvenimento: «Ho accetato questo impegno perchè mi piace molto la cultura francese – spiega Manuela – e credo che un titolo in più mi servirà per entrare nel mondo del lavoro».
Diversa la posizione di Aram, studentessa di origine senegalese: «Avere la doppia maturità è importante perchè un giorno, magari, rientrerò in Senegal. Inoltre ho intenzione di fare l’università a Tolosa e questa maturità mi permette di affrontare i test con le stesse credenzialità degli studenti francesi».

Il mondo del lavoro ma anche la crescita personale sono alla base della scelta di Silvia: «Sono stata costretta a cambiare il mio modo di studiare. Soprattutto a pensare in lingua francese. Dal confronto con questa cultura si ha un’apertura mentale nuova che serve a relazionarmi in modo diverso».

L’impegno di queste tre scuole è, soprattutto, quello di segnare una nuova via per le future generazioni: « Noi ci stiamo creando un bagaglio enorme – commenta la docente di lettere dell’Itc Tosi Anna Montanini – frutto di continui scambi con i docenti del liceo francese a Milano ma anche con altri insegnanti che ora ci chiedono consulenza per entrare nel progetto».

Oltre alle ore di studio in classe ( sei in lingua sin dalla terza), i ragazzi affrontano momenti di stage o soggiorni studio in francese per rafforzare le proprie conoscenze: « La proposta viene fatta al gruppo classe e non  a singoli studenti – spiega il professor Emanuele Marcora che insegna storia in francese – l’impegno è anche quello di motivare tutto il gruppo a raggiungere lo scopo. Si scelgono classi più frizzanti , più reattive agli stimoli».
Dal prossimo anno, quindi, anche l’Esabac diventerà un’abitudine: « Abbiamo già iscrizioni per due prime che seguiranno un percorso particolare in vista del doppio esame – spiega la docente del Manzoni – all’open day la proposta ha incuriosito moltissimibragazz e famiglie».

«Alla nostra scuola sono arrivate richieste per sostenere da privatisti l’esame francese – racconta l’insegnante Montanini – da questo si capisce che il nostro territorio richiede ancora molto la conoscenza delle lingua francese. Tedesco e francese, dopo l’inglese, sono le lingue più importanti».

La scuola innova, quindi, nel segno dell’internazionalizzazione, nel segno del "CLIL" la novità introdotta dalla Riforma che impone l’insegnamento di alcune materie in lingua straniera.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Febbraio 2011
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