Federalismo, Governo approva dopo lo stop in Bicamerale
Un Consiglio dei Ministri si riunisce dopo l'atteso il voto in commissione da cui non scaturisce una maggioranza. Bossi: “Approvato definitivamente” Insorgono le opposizioni
Un Consiglio dei Ministri straordinario riunitosi nella serata di giovedì 3 febbraio ha varato il decreto sul federalismo fiscale municipale votato questo pomeriggio nella commissione Bicamerale, senza che questa abbia espresso un parere frutto di una maggioranza definita; 15, infatti, sono stati i voti a favore, e 15 quelli che hanno votato contro. Lo specifica una nota ufficiale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il testo approvato è quello contenete le modifiche discusse in questi mesi dalla commissione bicamerale e che ha avuto il via libera dell’Anci.
La maggioranza sostiene che il no implichi una non espressione del parere da parte della commissione, mentre il Parlamento si è pronunciato comunque su un testo contenente le nuove misure rispetto a quello emanato il 4 agosto, con il parere favorevole espresso dalla commissione Bilancio del Senato questa mattina prima del voto della bicamerale.
Il testo dovrà ora essere emanato dal Quirinale e poi potrà essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
A commentare la notizia lo stesso ministro Umberto Bossi.
«Il decreto sul federalismo dei comuni è stato approvato definitivamente» ha annunciato Umberto Bossi, a margine della riunione del Consiglio dei Ministri. «Finalmente – ha proseguito Bossi – i comuni avranno le risorse senza andarle a chiedere col cappello in mano. I soldi resteranno sul territorio dove sono stati prodotti». «La Lega – ha concluso Bossi – mantiene le promesse e porta a casa un risultato concreto nell’interesse dei cittadini».
Sulla questione insorgono le opposizioni. Secondo Francesco Boccia, deputato del Pd e componente della Bicamerale sul federalismo: «È gravissima la decisione del Cdm di approvare un decreto bocciato dal Parlamento: è un atto di rottura ingiustificabile».
«La Lega – aggiunge – non si lasci raggirare da un PdL allo sbando e non accetti scorciatoie. Riaffermi il principio del dialogo come metodo per costruire e condividere il federalismo: il Pd ha dato prova di serietà e responsabilità. Non si renda complice di un nuovo fallimento, perchè – conclude Boccia – questi colpi di mano lasciano pensare che tutto finirà come è accaduto per la devolution».
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