Potere ai sindaci contro le “moschee facili” e i kebab
La norma è stata approvata dal consiglio regionale lombardo su proposta dell'assessore leghista Daniele Belotti
Le sedi di centri culturali a carattere religioso verranno classificate come veri e propri edifici di culto.
Sarà l’effetto di una norma scritta dall’assessore leghista Daniele Belotti e approvata dal consiglio regionale lombardo all’interno del collegato per la modifica alla legge 12 (“per il governo del territorio”).
La legge, assimilandoli ai veri e propri edifici di culto, complicherà le procedure per aprire la sede di un’associazioni culturale a carattere religioso, che diventerà materia del Piano di governo del territorio di ciascun Comune.
Secondo l’iniziativa leghista la norma copre un vuoto normativo che fino ad oggi avrebbe permesso di aprire attività religiose vere e proprie mascherate da centri culturali (ad esempio nei capannoni industriali) e dà ai sindaci il potere di controllo del territorio.
Sempre all’interno del collegato è stata inserita la possibilità di non autorizzare nei centri storici negozi in contrasto con il decoro pubblico e le tradizioni locali. Una norma che permetterà ai sindaci di respingere l’apertura di negozi che «non rispettino i valori architettonici, ambientali e del contesto sociale, della storia e del decoro e dei tratti culturali locali». La Padania l’ha battezzata la norma anti kebabberie.
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