Al giudice di Lugano l’ultima parola su Bala i ratt
Il prossimo 21 marzo il pretore ascolterà gli ideatori della campagna e i contrari, un gruppo di lavoratori guidati dall'avvocato Paolo Bernasconi. E poi deciderà
Il 21 marzo l’autorità giudiziaria ticinese deciderà le sorti della campagna pubblicitaria anti straniero, "Bala i ratt". Il giudice di Lugano ha convocato per quella data le parti coinvolte: da una parte ci saranno gli ideatori, che fanno capo alla sezione ticinese dell’Udc, dall’altra i contrari, un gruppo di lavoratori patrocinati dall’avvocato svizzero Paolo Bernasconi.
La richiesta era originariamente quella di rendere noti i contenuti della terza puntata della campagna (le prime due erano state appunto "Bala i ratt" e "Ronfa i gatt", quest’ultima dello stesso tenore della precedente). Dopo aver ascoltato le ragioni di entrambi il pretore deciderà in merito.
Battaglia legale sulla "terza puntata" – La questione ha avuto inizio con i manifesti elettorali che raffiguravano i frontalieri e gli stranieri come ratti all’assalto della ricchezza svizzera. Una "trovata" che aveva scatenato una bufera di proteste sia da una parte che dall’altra del confine, arrivando perfino nelle sedi istituzionali di Roma e di Bruxelles. Gli ideatori tuttavia non sono disposti ad abbandonare lo stile e promettono nuove vignette. Solo alcuni giorni fa, il sito del settimanale il Caffè aveva pubblicato il richiamo dell’avvocato Bernasconi: "Vi diffidiamo dal continuare la diffusione di espressioni ed immagini lesive, in specie per l’accostamento al ratto e alla delinquenza, sia sul sito (il sito on line dell’Udc, ndr) che mediante manifesti pubblici ed altro. In caso di rinnovato abuso si procederà immediatamente in sede giudiziaria". Secca la risposta dell’avversario, il politico dell’Udc, Pierre Rusconi: "Questa è censura preventiva. Non ci lasceremo di certo intimidire da Bernasconi. Noi andremo avanti con la nostra campagna e un nuovo manifesto". E l’ultima caricatura è arrivata, proprio oggi, nell’occasione dell’appello al cambiamento e al voto.
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