“Niente da dichiarare”: 2 etti di coca nella pancia
Il carico contenuto in 7 ovuli trovato dai finanziari nello stomaco di un nigeriano proveniente dal Belgio: è stato portato nell'"Area S1”, predisposta per le visite radiologiche
La Guardia di Finanza di Malpensa, in collaborazione con il personale dell’Agenzia delle Dogane, ha messo a segno un ulteriore colpo ai danni delle organizzazioni dei trafficanti di droga, arrestando un "corriere ovulatore", in ambito aeroportuale, tale M.N.A., di anni 29, cittadino nigeriano, arrivato con volo aereo da Bruxelles (Belgio) e diretto a Novara. Lo straniero aveva ingerito 7 involucri pieni di cocaina, sottoposti a sequestro, risultati avere un peso complessivo di 200 grammi.
L’attivita’ antidroga alla base del risultato conseguito e’ scaturita da una mirata programmazione dei controlli in aeroporto, svolta analizzando i flussi dei viaggiatori, secondo "indici di rischio" preimpostati, calibrati sulla provenienza del volo, le caratteristiche del passeggero ed, anche, sull’atteggiamento assunto al momento della visita doganale.
Il “corriere” e’ stato individuato tra centinaia di persone in arrivo dal Belgio; lo stesso, all’atto del controllo, aveva risposto, con un atteggiamento sicuro, alle domande dei finanzieri, affermando, di non avere “nulla da dichiarare", ai fini della normativa doganale e valutaria.
Nonostante la visita del bagaglio al seguito del viaggiatore avesse dato esito negativo, i militari della Guardia di Finanza addetti al controllo, insospettiti da taluni elementi rilevati nel corso della visita, hanno voluto approfondire la situazione accompagnando il nigeriano presso la struttura sanitaria denominata “Area S1”, predisposta per le visite radiologiche, al fine di accertare l’eventuale presenza di corpi estranei all’interno delle cavità addominali. Gli accertamenti clinici confermavano i sospetti dei finanzieri: il soggetto trasportava, nello stomaco , 7 ovuli, che, una volta evacuati, sono risultati pieni di cocaina, come appurato speditivamente con il “narcotest”.
L’arrestato è stato associato, al termine delle operazioni di “recupero” della sostanza stupefacente, alla Casa Circondariale di Busto Arsizio (VA), a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Lo scalo intercontinentale di Malpensa, come si evince dai continui sequestri effettuati dalla Guardia di Finanza, si conferma un posto di passaggio della droga da introdurre in Italia, proveniente anche, come in questo caso, da altri paesi europei.
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