A Borsano l’ospedale arriva sotto casa
L’ex municipio di Borsano diventerà tra un anno la “Casa della Salute”. Il progetto sarà sviluppato con i cittadini, ma il dibattito è stato rinviato a data da destinarsi
Tra poco più di un anno, chi abita a Borsano non avrà più il peso di andare all’ospedale per un prelievo o una visita specialistica. Infatti, nell’ex municipio del quartiere in via San Pietro 15 avrà sede la “Casa della Salute”. «Abbiamo voluto rispondere alla necessità di un territorio che si sente abbandonato dai medici» spiega il sindaco Gigi Farioli agli anziani raccolti al teatro Aurora ai quali chiede «vogliamo sapere come voi preferite gestire questi spazi». Spazi che saranno rinnovati con una spesa di 1 milione di euro, completamente finanziata. Il progetto, a cura dell’ufficio tecnico del comune, prevede oltre al rifacimento della struttura statica e della facciata, la costruzione al piano terra di 4 ambulatori e un banco informazioni e al primo piano una sala prelievi e un locale polifunzionale. Il tutto sarà accolto in un edificio in Classe A con pannelli fotovoltaici sul tetto e un cappotto termico lungo le pareti. I lavori, appaltati dopo una gara ad un’azienda di Novara, prenderanno il via giusto qualche settimana prima delle elezioni amministrative.
E come spiega Farioli «per testimoniare l’interesse sul progetto» sul palco del teatro ci sono anche Roberto Stella, presidente dell’ordine dei medici della provincia che assicura «i medici non abbandoneranno i quartieri e faremo fronte al crescere della domanda di salute anche grazie a queste nuove strutture» e Armando Gozzini, direttore generale dell’azienda ospedaliera di Busto. «Nei principi della nostra azienda -spiega Gozzini- c’è il dare servizi più immediati e meno problematici ai cittadini». Per questo l’azienda sta pensando di garantire principalmente prelievi del sangue e prenotazioni. Ma per quanto riguarda il funzionamento della “Casa della Salute” -a margine dell’incontro- il direttore generale afferma che « è presto per dire qualcosa dato che dovremo discutere con l’amministrazione per trovare un accordo» e che molto probabilmente «sarà un qualcosa di graduale, magari non tutti i giorni, magari con qualche infermiera o impiegata per qualche ora». Di sicuro, quindi, al momento c’è solo la struttura che Farioli dice «essere invidiata da molti sindaci della regione» che lo avrebbero chiamato per sapere i dettagli dopo aver scoperto del progetto.
Ma dopo la presentazione ufficiale del progetto, i molti cittadini che speravano di poter iniziare a dare i proprio consigli e suggerimenti sono rimasti delusi. Infatti, il tanto atteso dibattito è stato rimandato da Farioli ad un generico «più avanti». Quando, non si sa. La decisione ha fatto storcere il naso a molti al punto che qualcuno ha mormorato «non sarà mica uno spot elettorale?».
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