«Il mio sogno è mantenere un paese vivo»

Il vicesindaco Gianpietro Ballardin spiega il suo programma e i sogni per il paese. “Ho una lista con l'80 per cento di donne: persone competenti e preparate per risolvere i problemi della comunità”

gianpietro ballardin brentaGianpietro Ballardin, classe 1953, è il candidato sindaco della lista Uniti per Brenta. Sposato da 32 anni, due figlie, è in pensione e ha la passione per il suo paese, oltre che per i cani. Vive a Brenta dal 1979. «Dal 1980 ho seguito tutte le vicende amministrative di Brenta – racconta. Sono stato all’opposizione per 2 legislature, poi sindaco dal 1997 al 2006, quando ho partecipato alle ultime elezioni per diventare vice dell’attuale sindaco, Silvio Borgese. In passato sono stato consigliere provinciale per due legislature, nel gruppo dell’Ulivo, e assessore all’ecologia in comunità montana (quando ancora si chiamava “della Valcuvia”: durante la sua amministrazione venne attivata la raccolta differenziata dei rifiuti ndr)».

Ballardin, perché si candida?
«Principalmente per dare continuità a un lavoro iniziato negli anni passati. Ereditammo a suo tempo un paese “fermo”; oggi è vivo, grazie anche al lavoro svolto in questi anni»

La sua lista è composta per l’80 per cento da donne. Come ha scelto la squadra?gianpietro ballardin brenta
«A dire il vero la scelta cominciò al principio di questa legislatura. Abbiamo ascoltato i cittadini, individuato i problemi, e in funzione di questo si è cominciato a creare un gruppo di persone che si sono messe a disposizione del progetto. Il criterio di scelta è la competenza. Quindi mi troverò ad amministrare con due geometri, un architetto, una psichiatra, una assistente Asl, un’ex commerciante solo per citare alcune delle professioni che sono espressione di queste donne, anche giovani (due sono ventiquattrenni) con cui intendo amministrare il paese».

Quali sono secondo lei le qualità che un politico locale deve possedere?
«A mio avviso ci vuole disponibilità, soprattutto in un paese come il nostro, che ha 1.800 residenti. Poi la competenza, perché qui non si diventa sindaco per raccomandazione, ma perché sai affrontare le questioni, e senza alcun dubbio la terza qualità è l’impegno».

brenta fotoUno dei problemi segnalati dai cittadini di Brenta è quello dei parcheggi in centro: lo ritiene una priorità da affrontare?
«Brenta ha un parcheggio all’inizio del paese, e uno alla fine. C’è il parcheggio della piazzetta della Pace, al principio del nucleo storico. Di più non si può fare: le strade del centro storico non vennero costruite per far passare le auto, secoli fa…Oggi la situazione per le auto lungo la via Valcuvia, che taglia il centro, è comunque migliorata dopo il posizionamento del semaforo. Così facendo si è data la possibilità di parcheggiare temporaneamente prima della strettoia, e offrire una breve sosta a chi deve raggiungere i negozi del centro. Certo di questo i cittadini non debbono abusare. Non siamo contro nuovi parcheggi, a patto che non siano tuttavia un costo per i cittadini».

Un’altra questione riguarda i giovani: quale sarà la politica del comune rivolta ad essi?
«Il nostro obiettivo è stato da sempre quello di togliere i giovani dalla strada. Questo si è tradotto negli ultimi anni nella realizzazione di un campo di calcetto e in una struttura per i più grandi, ma per i piccoli, in età scolare e prescolare abbiamo potenziato le classi delle elementari e i servizi, come la mensa e il doposcuola. Il nostro obiettivo è far passare le sezioni dell’asilo da due a tre; asilo che tra l’altro ha dei costi ampiamente concorrenziali rispetto agli altri».

Quali sono le prime tre cose che farà per Brenta?
«La prima è di continuare col servizio mensa e servizi asilo, lo sviluppo del nucleo antico e migliorare la sicurezza lungo la via Valcuvia: in questo l’obiettivo principale è ridurre la velocità»

Come vede il paese tra 5 anni?
«Vedo un paese vivo e più ricco , con molta solidarietà. A Brenta anni fa non c’era nulla. Oggi abbiamo molto di più, ci sono numerosissime associazioni: voglio continuare su questa strada».

Ha uno slogan?
«Si, ho scelto ‘Passione, impegno, competenza’. Queste tre parole sono state stampate sui nostri manifesti. Ma va bene anche ‘Ragioniamo più sul fare che sul dire’».

Utilizza internet e i social network?
«Internet da anni è il mio ‘lavoro’ mattutino. Leggo Varesenews.it e Repubblica.it e gli altri giornali per tenermi aggiornato. È la prima cosa che faccio. Internet mi piace, ma non utilizzo Facebook, che ritengo sia uno strumento ancora inaffidabile: per questo credo ci voglia molta prudenza nell’utilizzo».

Come affronterà la campagna elettorale?
«Nella maniera più semplice possibile: spiegare ai cittadini cosa vogliamo fare».

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Pubblicato il 03 Maggio 2011
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