Pro contro Pro, due realtà a confronto
In vista dell'andata della semifinale playoff abbiamo messo di fronte la squadra, l'allenatore, la stagione e l'ambiente delle due sfidanti
Domenica 22 maggio allo “Speroni” andrà in scena la gara di andata dei playoff di seconda divisione tra la Pro Patria e la Pro Vercelli. In questa stagione le due formazioni si sono già affrontate tre volte (nella foto un duello della gara in notturna a Busto) e in tutti i casi sono sempre state partite molto calde e sentite, anche se i tigrotti non sono mai riusciti a uscire vincitori. Proviamo a mettere a confronto le due realtà per osservare somiglianze e differenze e cercando di inquadrare meglio le due sfide che sicuramente regaleranno sorrisi e lacrime.
SQUADRA – Le due rose hanno dimostrato nel corso della stagione, nei tre precedenti, di equivalersi. La Pro Patria ha saputo, dopo diversi inciampi, fare a meno di due uomini essenziali come Sarno e Ripa, che sapevano decidere da soli le sorti di un match, trovando in Serafini una prima punta all’altezza, anche se gli manca ancora la coscienza del puro “uomo d’area”, e il ritorno di Mariolino Pacilli ha portato quella fantasia e quell’estro che era mancato nel periodo di febbraio-marzo. La Pro Vercelli ha dimostrato di poggiare su 13-14 uomini della rosa, che a fine campionato, stanchi e spremuti, hanno mollato un po’ sotto l’aspetto atletico. In attacco il tridente formato da Bonomi-Santoni-Malatesta è davvero ben assortito e pungente. Proprio Malatesta ha già mostrato a Busto il suo valore, segnando il gol dell’1-1 allo “Speroni” nel ritorno di campionato.
ALLENATORE – Mister Raffaele Novelli è diventato ormai un’icona della stagione della Pro Patria. Ha saputo prendere i ruoli di capitano per mostrare la via alla nave tigrotta, anche se decimata da infortuni, squalifiche e adii importanti. Ha saputo mettere da parte il suo credo, cambiando per esigenza della squadra il suo amato 4-3-3, adattandolo prima come 4-3-1-2 e poi con il 4-2-3-1 con cui ha concluso la stagione. Si è dimostrato un uomo vero e affezionato ai colori biancoblu, anche difendendo il proprio orgoglio e la propria squadra agli attacchi venuti da fuori.
Uno di questi, neanche a farlo apposta, è venuto dal tecnico della Pro Vercelli, Maurizio Braghin, che aveva rilasciato alcune dichiarazioni non troppo amichevoli sulla situazione societaria della Pro Patria e sui punti di penalizzazione inflitti. Braghin ha comunque dimostrato di essere un allenatore valido, raggiungendo i playoff senza troppe difficoltà e facendo giocare la sua squadra con una voglia e un ardore agonistico difficilmente pareggiabile.
STAGIONE – Tra sorpassi e controsorpassi, alla fine le due litiganti Pro Patria e Pro Vercelli hanno lasciato il posto alla terza – Tritium – che ha goduto raggiungendo una promozione diretta francamente impensabile ad inizio stagione. Per valutare l’annata dei tigrotti ci sarebbero da mettere in preventivo troppi se e troppi ma, quindi è giusto riassumere sottolineando il grande impegno della squadra e un obiettivo – i playoff – raggiunti nonostante i sette punti tolti dalla Lega per inadempienzde a vario titolo, un risultato che mostra un grande carattere e un cuore forte. La Pro Vercelli doveva essere la favorita alla promozione, con la Pro Patria fuori dai giochi tra penalità e situazione societaria, e invece un finale di campionato scialbo, con due punti nelle ultime quattro partite, ha relegato le casacche bianche al terzo posto, anche alle spalle della FeralpiSalò.
AMBIENTE – Il clima, e non solo perché è fine maggio, sarà sicuramente molto caldo sia a Busto Arsizio, sia in Piemonte. Le tre gare disputate quest’anno hanno lasciato frizioni tra calciatori, allenatori e tifosi. I sostenitori delle due squadre hanno sempre creduto nella promozione delle rispettive formazioni e anche per questo porteranno nei due stadi tutto il loro supporto e la loro voce. Per alzare al massimo il volume di una sfida che già a palla ferma promette vere e proprie scintille.
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