L’Aquilone volerà da solo, ma i genitori dicono no

In 40 a Villa Oliva per assistere al consiglio comunale: il sindaco conferma che l’esternalizzazione si farà. Carabelli (Pd): “State svendendo l’asilo”. Ribatte Palumbo (Pdl): “Processo alle intenzioni

Sono arrivati in più di quaranta, indossando magliette celebrative dell’asilo “L’Aquilone”; hanno pazientemente assistito a gran parte del dibattito sull’approvazione del bilancio in una sala consiliare mai così gremita; hanno discusso per quasi un’ora, sulla soglia di Villa Oliva, faccia a faccia con l’assessore Poliseno. Sono stati loro, i genitori dei bambini che frequentano la scuola dell’infanzia di via Adige, gli indiscussi protagonisti del consiglio comunale tenutosi nella serata di mercoledì 29 giugno a Cassano Magnago. Ma le risposte che cercavano, alla fine, non sono arrivate: l’unica certezza è che la temuta esternalizzazione della gestione dell’asilo è nelle intenzioni del comune, non senza un passaggio preventivo in Commissione per il diritto allo studio.

È stato lo stesso sindaco Aldo Morniroli a chiarire la posizione dell’amministrazione sull’argomento: “La scuola comunale ha fatto il suo tempo – ha detto senza mezzi termini il primo cittadino – e sia chiaro che non è una questione di soldi, perché i costi previsti dal bilancio per il 2012 sono gli stessi di quest’anno. La verità è che con questa gestione non saremmo in grado di garantire alla scuola la continuità didattica che invece deve avere. A breve presenterò in consiglio un capitolato che prenderà come base il POF (piano di offerta formativa) attuale. Ci potrà essere anche una sinergia con l’asilo nido, ma prima andrà studiato bene il nuovo edificio da costruire: abbiamo già individuato nel PGT l’area adatta”. Il dibattito sull’asilo era stato introdotto da un emendamento al bilancio presentato da Salvatore Maida, capogruppo di Forza Italia, che chiedeva di preservare la qualità didattica della scuola ma, al tempo stesso, di preparare l’ingresso di un nuovo gestore già dal 2012; emendamento subito ritirato dopo le dichiarazioni del sindaco. Dure le reazioni dell’opposizione: “Ci chiediamo – ha detto Luigia Puricelli del Pd – perché questa proposta non sia passata prima in Commissione, perché non si siano ascoltati i cittadini sull’argomento, perché non sia stato fatto un sondaggio tra gli interessati, e soprattutto come saranno garantite la qualità dell’offerta formativa e il ruolo di controllo affidato all’amministrazione”. E il collega Claudio Carabelli ha rincarato la dose: “State svendendo l’asilo, noi ci opporremo in ogni modo. Non capisco come si possa pensare che un privato prenda in gestione la scuola senza avere un ritorno economico. E poi chi l’ha detto che bisogna cambiare? Se la gestione è così buona facciamo uno sforzo per mantenerla”. Un intervento accolto dagli applausi dei genitori presenti in sala, a cui hanno risposto lo stesso Maida e il compagno di partito Angelo Palumbo: “Qui si fa il processo alle intenzioni. Questa discussione è provocata solo da una fuga di notizie, in realtà nel bilancio non c’è nessun dato che si riferisca all’esternalizzazione, solo una dichiarazione d’intenti. L’opposizione fa allarmismo e cerca di cavalcare la protesta dei genitori”.

Genitori che non sono affatto soddisfatti dell’andamento del dibattito: “Non capiamo perché – dice il portavoce Toni Trinceri – se le cose vanno bene debbano essere cambiate. Il sindaco ha detto più volte che non è una questione di soldi, allora vuol dire che si tratta di una motivazione ideologica. E non è vero che non c’è nulla di scritto: esiste già un documento che cita l’esternalizzazione”. L’assessore Nicola Poliseno ribatte: la privatizzazione è l’unica via per evitare il licenziamento dei precari, che altrimenti perderebbero il posto già da domani. Ma i genitori non sono convinti e ad oggi, in attesa dell’audizione da parte della Commissione competente, la linea prevalente è quella di opporsi all’esternalizzazione in ogni sua forma; il comitato, che opera anche attraverso una comunità su Facebook, si riunirà comunque venerdì 1° luglio alle 21 nella sede cittadina dell’ACLI per studiare una linea d’azione. Intanto è già pronto un documento con 400 firme da aggiungere alle 650 consegnate all’amministrazione in settimana.

Il consiglio comunale, nel frattempo, si è chiuso con l’approvazione di un bilancio tormentato: 13 sono stati i sì, 4 i no e una l’astensione, ma il provvedimento non è piaciuto praticamente a nessuno, sia perché arrivato in extremis (il termine ultimo per la presentazione era il 30 giugno) anche a causa delle divergenze interne alla maggioranza, sia perché condizionato da un taglio di oltre 900mila euro alla spesa e dal venir meno di altri 500mila euro di trasferimenti statali. Tra i punti più contestati c’è l’abolizione del “bonus figli” previsto fino allo scorso anno, anche se l’amministrazione ha comunque destinato alle famiglie (in forme ancora da definire) uno stanziamento di 100mila euro.

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Pubblicato il 30 Giugno 2011
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