La vita dopo il coma: a convegno specialisti e volontari

Venerdì 17 marzo si svolgerà un incontro al teatro S. Teodoro per fare il punto sull'assistenza dei pazienti con gravi cerebrolesioni

I percorsi di cura e riabilitativi, le nuove tecniche diagnostiche e i nuovi strumenti di comunicazione facilitata per i pazienti con gravi cerebrolesioni acquisite sono al centro del convegno “La vita dopo il coma. Percorsi ed esperienze di cura”, in programma venerdì 17 giugno al teatro comunale S. Teodoro di Cantù (via Corbetta, h. 8.30-18.30). L’evento formativo è arricchito anche dall’intervento di referenti della Regione e dalle testimonianze delle associazioni di volontariato attive in questo settore e da familiari di persone in coma o in stato vegetativo che saranno presentate nel pomeriggio, in sessioni aperte all’intera cittadinanza (dalle 14.30).

Tra i relatori della sessione pomeridiana ci saranno, tra gli altri, Mario Melazzini, presidente nazionale dell’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, Beppino Englaro, lo scrittore Fabio Cavallari e il giornalista Fulvio De Nigris.

Organizzato dall’azienda ospedaliera “Ospedale Sant’Anna” di Como, il convegno sarà aperto dalla lettura magistrale della professoressa Anna Mazzucchi, Coordinatrice Centri di Riabilitazione di Gravi Cerebrolesioni Acquisite – Fondazione Don Gnocchi – Parma, che approfondirà il tema della valutazione del coma e dello stato vegetativo. «Il coma – spiega Enrico Tallarita, direttore del Dipartimento Gestionale di Riabilitazione dell’A. O. Sant’Anna e direttore scientifico del convegno – è quella condizione in cui entrambe le componenti della coscienza, cioè vigilanza e contenuto di coscienza, sono perse. Il paziente giace con gli occhi continuamente chiusi. Lo stato vegetativo è quella condizione in cui il paziente recupera lo stato di veglia, apre gli occhi, ma non riesce ad interagire con l’ambiente. Nella nostra Azienda, la presenza della Rianimazione, della Neurochirurgia, della Neurologia e della Riabilitazione Neurologica fa sì che molti pazienti con esiti di coma vengano trattati sia nella fase acuta che in quella post-acuta, garantendo la continuità della cura».

Il dottor Tallarita, che ha iniziato la sua esperienza nella riabilitazione di pazienti affetti da gravi cerebrolesioni acquisite nel 1986, sottolinea che «nel corso del convegno sarà approfondito il valore predittivo di alcuni esami: PET, RMN funzionale e potenziali evocati, che assieme a un’attenta valutazione ci aiutano a formulare una corretta prognosi».

Sarà anche dato spazio alle tecnologie che consentono la comunicazione attraverso un pc con pazienti con disturbi della coscienza: «Rita Formisano, direttore della Fondazione Santa Lucia e Unità Post Coma di Roma – prosegue Tallarita –, porterà la sua esperienza sull’utilizzo del Brain Computer Interface e le prospettive d’uso   di questo sistema nei pazienti con gravi cerebrolesioni acquisite. Il sistema permette una comunicazione diretta tra pc e cervello del paziente, con scambio di informazione senza il coinvolgimento di processi motori, rendendo quindi possibile la comunicazione».

 

Nel pomeriggio, quando l’evento sarà aperto al pubblico, si parlerà della casistica in Regione Lombardia, del ruolo dell’associazionismo e delle buone pratiche per rispondere ai bisogni delle persone in stato vegetativo e saranno presentate una serie di testimonianze ed esperienze di vita di familiari che assistono o hanno assistito persone in stato vegetativo.

La presenza di alcuni tra i maggiori specialisti italiani permetterà di approfondire le conoscenze sui percorsi di cura e sui bisogni riabilitativi delle persone con postumi di Gravi Cerebrolesioni Acquisite.

 

Gli aspetti organizzativi del convegno, a cui hanno dato sostegno numerosi enti locali tra cui le Province di Como, Lecco, Monza e Brianza, i Comuni di Cantù, Mariano Comense e Como, nonché importanti istituti e associazioni, sono stati curati da Labor Medical, ente di formazione qualificato e partner di numerosi organismi ed associazioni territoriali nell’ambito dell’organizzazione di attività formative a carattere medico scientifico.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Giugno 2011
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