Assessore arrestato: il comune si interroga
Vincenzo Catalani sarà interrogato domani. Divise le reazioni nella cittadina: c'è chi chiede le dimissioni e chi di attendere il corso della giustizia
«Sono convinto che la giustizia debba fare il suo corso e che una persona sia innocente fino al terzo grado di giudizio, tuttavia per la tutela della persona in questione e dell’immagine del nosto comune penso sia opportuno che l’assessore Catalani si metta da parte. Almeno finché la vicenda che lo riguarda non sarà definita». È quanto chiede Marco Brovelli, consigliere comunale della lista "A come Angera" all’indomani dell’arresto dell’assessore alla polizia locale, Vincenzo Catalani. «Quella che si è verificata – prosegue Brovelli – è una situazione inverosimile, penso che non fosse mai accaduto nulla come questo in tutta la storia di Angera».
Un incidente non da poco per la nuova giunta eletta lo scorso mese di maggio. Catalani, che era consigliere di maggioranza nella passata ammninistrazione, aveva ricevuto l’assessorato alla Polizia Locale e Controllo del territorio. Le accuse che pesano su di lui sono pesanti, il reato è "concussione" ed è stato fermato dai carabinieri mentre riceveva da una ditta della zona un assegno in cambio, secondo gli inquirenti, della richiesta di evitare il posizionamento di alcuni cartelli stradali. Domani sarà interrogato dal Pm Monti titolare dell’indagine, e dalla Dott.ssa Calcaterra che ha convalidato l’arresto.
Sulla vicenda il sindaco, Magda Cogliati non dà giudizi, ha dichiarato di voler aspettare la ricostruzione dei fatti. Nel frattempo alcuni consiglieri di minoranza chiedono provvedimenti: «L’amministrazione dovrà riflettere su quello che è successo e su come è successo – ha detto Alessandro Molgora del gruppo Cambiangera -. Sono entrato in politica perché avevo la sensazione che in questo comune si stesse perdendo il senso della democrazia. Quello che è accaduto può essere l’epifenomeno di questa percezione? Una sensazione non solo mia ma anche di altri cittadini angeresi». Più prudente è invece il commento di Alfredo Diano del gruppo Angera da Vivere: «Dobbiamo attendere che questa storia si chiarisca – ha dichiarato -. Conosco bene Catalani e credo nella sua buona fede, non penso che abbia corso il rischio di rovinanarsi l’esistenza per poche migliaia di euro. Aspettiamo di capire come si sono svolti i fatti e lasciamo alla giustizia il compito di definire l’accaduto».
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