Pesoli: “Ecco la mia verità”
«Se fossi un tifoso del Varese, sarei arrabbiato anche io a leggere certe parole, ma quelle non sono le mie parole». Il difensore del Varese parla del suo futuro e dell'intervista a Tuttomercatoweb
Emanuele Pesoli non ci sta a passare per mercenario o menefreghista. È quasi notte quando il centrale del Varese legge l’articolo di VareseNews che riporta l’intervista pubblicata su Tuttomercatoweb e decide di dire la sua versione.
«Se fossi un tifoso del Varese, sarei arrabbiato anche io a leggere certe parole – esordisce il difensore, forse il miglior biancorosso dell’ultima stagione – ma voglio chiarire come è nato quell’articolo che ha fatto infuriare tanta gente».
La “palla”, dunque, passa a Pesoli: «Sono stato chiamato dall’autore dell’intervista, ho detto alcune cose ma in maniera completamente diversa da come sono state pubblicate. A precise domande, ho risposto in modo preciso: quando mi è stato domandato se negli anni in Veneto mi sono trovato bene ho detto di sì, come in effetti è vero. E ho detto di sì anche quando mi hanno chiesto conferma di un interessamento del Padova verso di me: essere chiamati da una società importante fa piacere. Idem per Legati: ritengo sia un ottimo giocatore e quando mi hanno chiesto di fare un nome tra chi mi avesse colpito, ho risposto con quello del difensore. Ma da qui a dire che sarò a breve un giocatore biancoscudato ce ne passa, come non ho assolutamente mai detto di essere pronto a trasferire là la mia famiglia. Ho dato risposte di cortesia ma non mi sono promesso a nessuno».
Pesoli è un fiume in piena, dispiaciuto delle reazioni dei tifosi che però reputa comprensibili: «So benissimo di avere altri due anni di contratto con il Varese, e qui mi sono trovato benissimo: se avessi risposto con il tono riportato dall’intervista compierei un atto autolesionista e la società farebbe bene a intervenire. Ma, vi assicuro, non è andata come voi leggete. A questo punto non so come andrà il mercato che è appena iniziato: se rientro nei piani non ho alcun problema a rimanere qui e a fare il mio dovere; se viceversa la società vorrà fare scelte differenti mi adeguerò. Una cosa è certa: domenica sarò a Varese per rispondere alla convocazione, lunedì mi radunerò e poi sono pronto per partire in direzione di Chatillon. Perché, lo dico un’ultima volta, in questa città e in questa squadra, ho passato un grande anno e mi sono ambientato in modo ottimo».
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