Riapre il circolino di Velate, così com’era una volta
Dopo due anni dalla chiusura, sabato 23 luglio, la cooperativa familiare di piazza Cordevole tornerà a riprendere la sua attività. «Luogo di ritrovo per tutti»
Riapre il circolino di Velate. Dopo due anni dalla chiusura domani, sabato 23 luglio, alle 17, la cooperativa familiare di piazza Cordevole tornerà a riprendere la sua attività. É Barbara Di Rita, con l’amica Enza Moretti, a lanciare la sfida: far rivivere il bar di un piccolo paesino ai piedi del Sacro Monte.
«Era anni che sognavo di aprire un locale – racconta Rita, ex-assicuratrice e residente a Biumo Inferiore -, ma non avevo mai trovato un posto bello come questo, mi ha conquistato». I lavori alla struttura sono iniziati mesi fa: imbiancate le pareti, sedie e tavoli nuovi, lampadari, tende e tutto ciò che occarre per accogliere i clienti. «Abbiamo ancora tanto da fare ma da domani si parte». Orari ridotti per l’estate, da settembre la nuova gestione pensa di aprire dalle 7.30 di mattina per accogliere i primi velatesi, oltre a proporrè un menù con piatti tipici, «dalla polenta, alla trippa, dallo stinco, alla pasta e fagioli», panini e birra, un mega schermo per le partite, un calcetto balilla e i tabacchi.
Aperto nel 1945, il circolino di piazza Cordevole, ha vissuto alti e bassi. Dal 1991 al 1995 è rimasto chiuso, finchè il comune non ha dato il via ai lavori di restauro. É stato riaperto dal 1996 al 2004, ha cambiato gestione ed è rimasto aperto fino al 2009. Oggi comincia una nuova avventura. Lo sa bene Gianfranco Gilardi, velatese da sempre e parte della coopertiva familiare: «É un punto di ritrovo importante per giovani e vecchi. É se si perdono certe abitudini». La memoria corre subito verso anni lontani. «Il primo circolino di Velate era in via Montanara, nel ’45 è stato aperto quello in piazza Cordevole ed è subito diventato un punto di ritrovo. Ricordo che nelle sue cantine, parlo del ’75-’76, si faceva anche il vino, si pigiava l’uva. Inoltre, alla Befana si faceva la lotteria per l’asilo e si passavano le serate a giocare a carte». E i racconti di chi ha vissuto il paese non si fermano. «Una volta a Velate i bar erano quattro, senza contare le vinerie. Vicino al circolino c’era il Bar Giardinetto, mentre il Bar Lodiglia e il Binda erano in Via Peri». Tempi lontani per un paese che negli anni ha visto chiudere le sue attività commerciali e che oggi conserva solo una macelleria – panetteria e una parrucchiera. «Il paese era molto popolato, c’erano tanti giovani – continua Gilardi -. Non c’erano le macchine e dovevi stare qui, al circolino, in piazza o all’oratorio».
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