Tour, attesa finita: Basso dà il via al suo sogno giallo

Sabato si corre in Vandea la prima tappa. Ivan: «Io e la Liquigas determinati e convinti: faremo bene fin dalla cronosquadre». Papà Franco: «Soffrirò davanti alla televisione»

Un albergo di La-Roche-Sur-Yon, località della Vandea, Ivan Basso ha tenuta l’ultima conferenza stampa prima del via ufficiale del Tour De France. Un appuntamento dovuto e atteso, in cui il capitano della Liquigas-Cannondale non ha svelato particolari piani per la grande corsa a tappe francese, ma ha voluto ribadire ancora una volta la fiducia nella sua squadra e le sue intenzioni di puntare a un risultato di alto livello. E del resto Ivan – secondo nel 2005 e terzo l’anno precedente – ha ben conosciuto difficoltà e gioie del Tour fino alla squalifica alla vigilia del 2006 che lo ha tenuto lontano dalla maglia gialla fino alla scorsa edizione.
ivan basso relax liquigas tour de france 2011«Siamo determinati e convinti di poter essere tra le squadre protagoniste – ha detto anzitutto Basso – Il Tour è una corsa intensa, da vivere giorno dopo giorno, che nasconde pericoli e sorprese anche quando sembra tranquilla. Sono qui per inseguire il sogno di conquistare la maglia gialla e negli occhi dei miei compagni vedo una grande voglia di aiutarmi e tanta fiducia. Non ci resta che partire e dare tutto ciò che abbiamo per arrivare più in alto possibile».
La vigilia del campione varesino è stata serena (nella foto è con il compagno di squadra Koren) come già era apparso da quanto aveva detto a VareseNews nei giorni scorsi. «La mia condizione attuale è frutto di un lungo lavoro iniziato a gennaio con lavori di fondo e resistenza. A maggio ho intensificato gli allenamenti per migliorare brillantezza ma sono stato rallentato dalla caduta sull’Etna, uno stop che non ci voleva, ma con davanti il tempo per recuperare. Il "Delfinato" è stato un allenamento che ha preceduta la rifinitura al Passo San Pellegrino. Più di così non potevo fare; mi manca il riscontro delle corse ma le sensazioni sono buone e le gambe assecondano le testa».
Riguardo ai percorsi Basso ha le idee chiare: «Nelle prime tappe la squadra sarà fondamentale perchè affronteremo tratti insidiosi e la cronosquadre: l’abbiamo provata più volte per oliare i meccanismi e conoscere il tracciato nei minimi dettagli. Al mio fianco ho ottimi passisti grazie ai quali faremo una grande prova. Il clou inizierà con i Pirenei, mentre sulle Alpi si deciderà la corsa: lì conto di essere al top della condizione».

L’ATTESA DI PAPA’ FRANCO – Intanto a Cassano Magnago e dintorni c’è chi si mobilita per raggiungere la Francia e chi inizia a trepidare davanti alla televisione. Un’attesa che è anche quella di papà Franco Basso (foto a lato), le cui parole misurate non riescono a nascondere l’emozione: «Le emozioni alla vigilia di un Tour sono sempre tante – spiega sotto i baffi. Speriamo in bene». Per il momento Franco rimane a Cassano: «Mi affido alla televisione, o a casa o in negozio perché continuo a lavorare (ha una macelleria ndr). Poi vedremo: se ci sarà l’occasione e la corsa… lo richiederà, partirò anch’io per la Francia».

LA "APP" DI IVAN – La partenza del Tour è servita anche a lanciare una applicazione web, scaricabile attraverso gli smartphone, i tablet e i computer, attraverso la quale si può entrare nel mondo di Basso a 360°. Chi sceglie la app può seguire gli allenamenti, tenere sotto controllo i valori ematici (messi sul web fin dai tempi della squalifica su consiglio di Aldo Sassi), leggere i "lanci" di Ivan su Twitter, guardare le sue foto, ascoltare la sua musica e leggere tratti della recente biografia "In salita controvento". Il progetto è intitolato "Ride with Ivan Basso" ed è il primo dedicato a un singolo corridore; a curarlo è Lexicon Digital Media in collaborazione con Mapei Sport e Lotto. «Volevo qualcosa di innovativo, al passo con i tempi, che potesse offrire ai miei tifosi un modo semplice e veloce per seguirmi» ha spiegato Ivan. L’applicazione è disponibile sul sito www.mapeisport.it/ivanbasso/mobile.

LA PRIMA TAPPA – La tappa d’apertura del Tour, momento che conclude la cosiddetta Grand Depart, è una frazione molto particolare perché affronterà nei primi metri il Passage-Du-Gois, tratto di strada che due volte al giorno, per effetto delle maree come accade alla celeberrima Mont-Saint-Michel, emerge dalle acque dell’Oceano. La corsa vera e propria si snoderà poi sui 191,5 chilometri che portano fino a Mont Des Alouettes dove alcuni strappi brevi potrebbero essere terreno di caccia degli scattisti, pronti a far fuori gli sprinter (uomini alla Gilbert, per dirne uno). Tra le insidie della tappa ci sarà il vento, una costante dei primi giorni che ritorna ogni volta che si costeggia l’Atlantico.

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Pubblicato il 01 Luglio 2011
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