Verso l’Alptransit: “Potenziare la ferrovia per Luino e Domodossola”
Sulle due linee passa il 60%% dei treni Hupac che trasportano i rimorchi di camion. Per questo l'azienda chiede di investire: "Devono essere la priorità"
«È come se noi stessimo completando un’autostrada, ma per arrivarci bisogna percorrere una mulattiera». La frase sarebbe stata detta da un parlamentare svizzero e descrive bene le preoccupazioni per l’adeguamento del sistema ferroviario al sistema Alptransit. L’apertura del tunnel di base del San Gottardo è prevista nel 2017, quella della galleria del Ceneri nel 2019: quando il nuovo asse ferroviario andrà a regime si prevede un importante aumento per il trasporto combinato (nella foto a destra, la caduta del diaframma della galleria del San Gottardo). Resta tuttavia irrisolta la questione delle tratte di accesso che non riescono più a soddisfare le esigenze di un trasporto merci moderno ed efficiente. La prospettiva preoccupa anche le imprese di trasporto, in particolare quelle che fanno trasporto intermodale, come Hupac. L’azienda – che ha un grande terminal a Busto Arsizio e gestisce una parte consistente del trasporto di semirimorchi stradali – chiede "un adattamento pragmatico e graduale dell’infrastruttura esistente". Vista la mancanza di risorse economiche per intervenire ovunque, secondo Hupac le linee di accesso attuali devono essere ampliate "gradualmente con mezzi contenuti e rese idonee per portare avanti il trasferimento del traffico": "in tal modo i vantaggi della ferrovia di pianura potrebbero essere sfruttati pienamente già al momento dell’apertura del tunnel di base del San Gottardo". La preoccupazione è condivisa anche da altre imprese, come SBB Cargo Italia che ha sede a Gallarate.
Mentre si lavora anche in Svizzera, tra i provvedimenti più urgenti e necessari secondo Hupac c’è il potenziamento transfrontaliero dell’infrastruttura italiana, per adeguarla ai treni lunghi 750 metri e alti 4 metri (per poter caricare i camion a bordo). Secondo Hupac la priorità andrebbe appunto ai corridoi intermodali via Luino e Domodossola che servono gli attuali terminal di Busto Arsizio e Novara e gestiscono oltre il 60% del trasporto combinato transalpino attraverso la Svizzera. Per quanto riguarda la tratta Chiasso-Seregno-Bergamo (asse "secondario" verso il NordEst), nella progettazione occorre inserire dei terminal a est di Milano con una capacità di 30 coppie di treni al giorno.
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