Cgil attacca La Provvidenza: “Ha licenziato un lavoratore malato”
Dura protesta del sindacato contro la casa di cura: "Atteggiamento lesivo della dignità della persona". Il dipendente, affetto da un tumore al cervello, aveva rifiutato una riduzione dell'orario di lavoro
Duro attacco della Cgil a La Provvidenza Onlus, la casa di cura con sede in via San Giacomo a Busto Arsizio, dopo il licenziamento di un dipendente. L’uomo, che lavorava presso l’istituto con la qualifica di aiuto cuoco ed è affetto da una patologia oncologica al cervello, ha ripetutamente rifiutato di accettare una nuova mansione (la pulizia dei cortili) e la conseguente riduzione dell’orario di lavoro, da 8 a 2 ore al giorno, e della retribuzione. Secondo il sindacato, la controproposta dell’associazione (due turni quotidiani di due ore, da svolgersi distintamente alla mattina e al pomeriggio) è da considerarsi inaccettabile per via delle condizioni di salute del dipendente, che non è in grado di spostarsi da solo e deve essere accompagnato dai familiari: "Riteniamo si configuri in maniera palese – scrivono in un comunicato il segretario provinciale della Cgil Giancarlo Ardizzoia e il responsabile del dipartimento politiche sociali Francesco Vazzana – una pesante volontà disincentivante e discriminatoria, un atteggiamento lesivo, oltre che della professionalità, anche della dignità stessa di una persona fragile e in precarie condizioni di salute, senza considerare la forte penalizzazione anche dal punto di vista economico".
Prima di arrivare al licenziamento, circa un mese fa, la Cgil aveva proposto il riconoscimento del lavoratore come facente parte della quota protetta, considerando che, secondo il sindacato, la struttura sarebbe inadempiente rispetto alla legge sul collocamento mirato dei disabili, non avendo mai presentato i prospetti annuali sulle quote di riserva. Questa proposta è però stata rifiutata dall’azienda, così come la successiva, che chiedeva di mantenere invariato l’orario di lavoro, completandolo con le due ore al giorno di cui il lavoratore "gravemente handicappato" può godere in base alla legge.
Il comunicato del sindacato si conclude chiedendo la sospensione del provvedimento e la riapertura della trattativa.
Cesare Gallazzi, presidente dell’istituto La Provvidenza, preferisce non commentare la vicenda e si limita a sottolineare: "Abbiamo presentato una proposta compatibile con le condizioni del lavoratore, ponendoci come priorità assoluta la tutela della sua salute".
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