Il governo “salva” la Navigazione dei Laghi

Il Pd aveva lanciato una mobilitazione per il ripristino dei fondi. Ma ora i democratici chiedono di avvicinare il servizio al territorio: "Puntiamo sulla regionalizzazione"

Il governo, dopo le pressioni dei parlamentari del Pd e dei democratici del territorio, rivede la decisione sulla Navigazione dei Laghi. «Grazie al dietrofront dei partiti di Governo sono stati ripristinati i fondi a favore della Navigazione dei Laghi: un’iniziativa presa grazie anche alle numerose sollecitazioni avanzate dal PD a livello regionale nonché dai parlamentari lariani che ha permesso di salvare, di fatto, la navigazione come servizio all’utenza nonché come posti di lavoro». Così il capogruppo del PD in Consiglio Regionale, Luca Gaffuri, commenta le ultime vicende relative al finanziamento della NaviLaghi cui fa riferimento l’ultima campagna di affissioni del PD: i tagli del governo, l’impegno del Partito Democratico in Parlamento, il passo indietro del centrodestra sulla decisione assunta in un primo momento dall’esecutivo.

La Navigazione Laghi Maggiore, di Garda e di Como (ovvero NaviLaghi) rappresenta una situazione particolare all’interno del sistema di trasporto lombardo in quanto si tratta di una Gestione Governativa (con unica direzione generale a Milano nonché tre direzioni d’esercizio, una per bacino, con sedi ad Arona, Como e Desenzano) ed anche perché, sola eccezione del Lario dove si effettua un servizio di trasporto pubblico passeggeri, svolge servizio di tipo turistico. Se è vero che è in questo modo non è stata oggetto dei diversi aumenti tariffari del TPL regionale (con la sola eccezione del lago d’Iseo, unico bacino che rientra nel sistema di trasporto pubblico lombardo), uno dei suoi punti critici è rappresentato dai finanziamenti. Negli ultimi anni (2009 e 2011, per il quale sono stati attribuiti 2 milioni di euro) questi sono stati assicurati dai cosiddetti decreti Milleproroghe che hanno permesso alla Gestione Governativa della Navigazione di Laghi di reimpiegare per i diversi esercizi gli avanzi di gestione delle annate precedenti derogando così temporaneamente all’articolo 4 della legge 614/1957 che prevede che tali avanzi siano invece incamerati dal bilancio statale (norma che comunque rimane vigente) e sanando le situazioni disastrose che avrebbero le leggi Finanziarie che prevedevano una pesante decurtazione dei finanziamenti (-40%, ad esempio, con la legge 220/2010). Tagli che avrebbero messo a rischio la continuità del servizio e i livelli occupazionali (peraltro la Navigazione offre impieghi anche di tipo stagionale, per l’estate) con conseguenze pure per quanto riguarda il turismo nelle zone dei laghi e per l’indotto.

«Come ci ha sottolineato il direttore di NaviLaghi negli ultimi anni la Gestione Governativa ha contribuito a ridurre le spese migliorando i suoi risultati operativi e gestionali – rileva Gaffuri – ma questo non basta: occorre arrivare ora alla regionalizzazione del servizio, della quale si parla tanto e che avrebbe dovuto concretizzarsi nel 2010, ma che, nonostante le rassicurazioni sul “modus operandi” di questa trasformazione rilasciate dall’Assessore ai Trasporti, Raffaele Cattaneo, in seguito ad una nostra interrogazione nello scorso inverno, è ancora ben lungi da diventare realtà». La regionalizzazione, infatti, porterebbe ad uno sviluppo del servizio che verrebbe incontro a diverse esigenze del territorio per ciò che concerne la mobilità di persone e merci, in particolare laddove l’accesso viabilistico è insufficiente, per le condizioni morfologiche e infrastrutturali del territorio; uno sviluppo turistico nonché maggiore tutela territoriale visto che non si ripeterebbero i casi di acquisto di natanti che, per dimensioni e potenza producono danni alle rive, come accaduto anche nel recente passato ad opera della Gestione Governativa.

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Pubblicato il 18 Agosto 2011
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