Liquigas a lezione dalla piccola Colnago
Gli uomini di Pozzovivo battuti solo dall'astuzia di Rebellin, mentre lo squadrone verde-blu sparisce sul più bello nonostante un Basso ottimo. Deludono Visconti e Cunego, brava la Katusha
Rebellin 9 – Premessa doverosa. Di Davide Rebellin ci si può fare qualsiasi tipo di opinione; qui giudichiamo solo la sua condotta di gara alla Tre Valli e il voto è altissimo perché è stata perfetta. Senza praticamente squadra (il solo compagno vivace è un altro ex campione in cerca di redenzione, Schumacher) trova l’unico modo che ha di vincere: stare in campana e azzannare al momento giusto. Missione compiuta.
Pozzovivo 7 – Avevamo definito “agguerrita” la Colnago-Csf e così è stato: gli uomini di Reverberi (voto 8 collettivo) quando entrano in azione fanno saltare il banco, eliminano la Liquigas (sono loro a bloccare Nibali) e lanciano il capitano, dalla piccola statura ma dal cuore grande. Troppo, perché la sua generosità lo porta a non occuparsi di Rebellin che gli resta sulla ruota e poi lo beffa.
Liquigas 4,5 – Davvero incredibile quello che (non) fa lo squadrone verde-blu, che comanda la corsa per 194 chilometri e sparisce negli ultimi mille metri. Un Basso (voto 7,5) in stato di grazia viene consumato a fare il gregario insieme agli ottimi Finetto e Agnoli (7 a entrambi) per lanciare Nibali e Sagan. Il primo abbozza uno scatto telefonato e si pianta (voto 5), il secondo resta paralizzato e brucia tutto il lavoro precedente (voto 4). Dietro la lavagna.
Katusha 6,5 – Altra squadra di ottimo profilo, dimostra una buona condotta di gara (Brutt in fuga è una mossa intelligente) e nel finale prova almeno un’azione decisa e tutt’altro che dimostrativa, quella di Caruso (voto 7 per coraggio e caparbietà), che non va a buon fine. Chi non brilla è Di Luca, che però tutto sommato chiude a ridosso dei primi, al decimo posto (voto 6).
Cunego 5 – Le sue dichiarazioni al via (“Torno oggi alle corse, non so cosa potrò fare”) non erano le classiche mani avanti ma una constatazione di una forma da ritrovare. La sincerità non impedisce però di bocciare la sua prova: su un percorso meno duro che in passato ci si aspettava qualcosa di più da lui e dalla Lampre, troppo poco attiva (voto 5).
Visconti 5 – Altra delusione di giornata. Si intravede davanti per pochi secondi e poi finisce nell’anonimato. E sì che a un certo punto la sua Farnese-Neri (voto 6) si era proposta accanto alla Liquigas per tenere legato il gruppo in vista della salita, una mossa che lasciava intravedere ben altri scenari per la maglia tricolore.
Garmin Cervelo 4 – Uno degli squadroni Pro Tour, con qualche nome buono in rosa, fa peggio di Liquigas e Lampre. Remissiva, mai in gara, con Le Mevel (l’uomo di punta) che chiude 22° senza colpo ferire. Roba da non pagargli l’albergo: hanno già dormito per strada…
FDJ e Astana 6,5 – Detto della Garmin in un modo, parliamo di altri due team importanti ma questa volta in positivo. I francesi portano una squadra tosta, si vedono poco ma lanciano il capitano Pinot a un prestigioso podio; i kazaki dall’anima italiana vivacizzano la Tre Valli e sfiorano il risultato con un Gasparotto che chiude buon quarto.
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