Servizi alla scuola: il Comune non aumenta le tariffe

Nonostante i tagli, l'amministrazione ha deciso di non aumentare il costo dei servizi. Ci sarà, però, un giro di vite contro chi non pagherà la mensa

L'assessore Enrico AngeliniSarà un inizio d’anno scolastico regolare e senza novità. L’Assessore alla famiglia e alla persona Enrico Angelini parla della macchina organizzativa ormai pronta ad affrontare la prima campanella: « Il piano del diritto allo studio è stato presentato all’inizio di luglio e prevede il mantenimento dei servizi di pre e dopo scuola, la mensa, i trasporti dei disabili e di alunni residenti in località disagiate. Viene confermato il Centro di alfabetizzazione degli stranieri (non è ancora decisa la sede)  e il numero attuale dei plessi scolastici».

Per i prossimi mesi, dunque, non si segnalano novità immediate , anche se l’assessore ha deciso di dare un nuovo impulso alla dialettica politica: « Vogliamo far capire che la scuola è centrale nei programmi dell’amministrazione e che siamo pronti al dialogo e al confronto. Nulla verrà calato dall’alto ma chiediamo attenzione e disponibilità per arrivare a ridurre gli sprechi e a valorizzare le risorse».
Il discorso è legato soprattutto ai tagli della Finanziaria sia alle casse comunali sia a quelle del comparto educativo: « Noi vogliamo salvaguardare i quartieri e le realtà singole, ma la popolazione di riferimento è chiamata a dimostrare il proprio coinvolgimento. Ci sono scuole molto vicine, situazioni che potremmo rivedere. Qualsiasi situazione, però, verrà il più possibile condivisa».

Attenzione anche per nidi e materne, il cui ruolo è definito cruciale: « Abbiamo, effettivamente, qualche disponibilità ma questi centri educativi devono essere capillari per lo sviluppo di una comunità. Rifletteremo sul servizio, magari rivedendo le convenzioni, ma non dovremmo apportare modifiche sostanziali, anche perchè le disponibilità sono veramente residuali e, di solito, si stabilizzano ad ottobre. Piuttosto, stiamo ragionando per rendere il servizio più flessibile, con orari effettivamente rispondenti alle richieste dei genitori e della città. Non è facile ma ci stiamo provando».

Massimo dialogo e grande apertura su tutti i servizi tranne che con i furbi: « La questione della mensa è delicata. Il pasto è un servizio, di qualità, ed è giusto che venga pagato. Noi eroghiamo 1250 pranzi al giorno. Se qualcuno non può sostenerne i costi si deve rivolgere ai Servizi sociali e chiedere un aiuto. Al di fuori di casi giustificati, però, non ammetteremo furbizie. Stiamo valutando quali paletti mettere: chi non paga non avrà più diritto al servizio. Dobbiamo ancora decidere se lo stop avverrà dopo un mese, tre o l’anno successivo».
Per agevolare al massimo gli utenti, il Comune sta diversificando i metodi di pagamento: oltre all’Ufficio tesoreria e al pagamento con conto corrente postale, si sta organizzando il sistema bancario.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Settembre 2011
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