Tagli alla sanità: la Lombardia pensa a ridurre le aziende
Dovrebbero essere otto le aziende ospedaliere a rischio nel piano di riordino dell'offerta territoriale. In forse anche l'Asl della Valtellina
La Regione Lombardia abbatte gli sprechi in sanità. Dopo l’autemto dei ticket, Roberto Formigoni ha deciso una rivisitazione dell’offerta ospedaliera del territorio. Otto le aziende che potrebbero presto chiudere con un risparmi considerevole se si pensa che il solo stipendio di un direttore generale ammonta a 180.000 euro.
In Lombardia sono 29, più ci sono 15 Asl, un’Azienda regionale dell’emergenza urgenza (Areu) e altre quattro Fondazioni (Policlinico, neurologico Besta, Istituto dei tumori e San Matteo di Pavia).
Nel piano di riorganizzazione potrebbero “saltare” le aziende di Gallarate (da unire come direzione generale a Busto Arsizio), Crema (con Cremona), Chiari (con i Civili di Brescia), Treviglio (con i Riuniti di Bergamo), Garbagnate (con Legnano) e – su Milano – l’ortopedico Pini o il Fatebenefratelli (con il Policlinico), con in aggiunta una riorganizzazione degli Istituti clinici di perfezionamento. In Valtellina si pensa a un accorpamento tra Asl e ospedale.
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