Ecco come l’asteroide ha “sfiorato” la Terra

Le immagini sono state scattate all’osservatorio Foam13 nel Parco Pineta, nella notte tra il 9 e 10 novembre: 50 scatti sovrapposti che ne fanno vedere il passaggio

Cinquanta foto sovrapposte, che fanno vedere il passaggio dell’asteroide che ha “sfiorato” la Terra di qualche migliaio di chilometri. Le immagini sono state realizzate dai telescopi dell’osservatorio astronomico di Tradate, gestito dalla fondazione Foam13 e situato nel Parco Pineta. Il tutto nella notte tra il 9 e il 10 novembre quando il telescopio principale di 65 cm di diametro, con l’aiuto di altri telescopi ausiliari, ha permesso di catturare numerose foto e dati dell’asteroide 2005 YU55 che nella notte precedente è passato 324.600 chilometri dal nostro pianeta, una distanza inferiore a quella che separa la Terra della Luna.

«Purtroppo il brutto tempo aveva impedito di poter osservare prima 2005 YU55 al massimo avvicinamento al nostro pianeta – spiegano dalla Fondazione -, ma appena il tempo è migliorato gli strumenti e i molteplici collaboratori della Foam13, coordinati dal Responsabile della Sezione attività Scientifiche, Federico Manzini, hanno cominciato a “sfornare” numerosi dati, principalmente astrometrici e fotometrici, dell’asteroide che si stava allontanando dalla Terra, lasciando tutti a bocca aperta per la velocità con la quale si muoveva nel cielo».
I dati “astrometrici” ricavati, cioè la misurazione della posizione dell’asteroide 2005 YU55 nel cielo, verranno mandati  alla campagna osservativa organizzata dalla NASA e all’Università di Ginevra con la quale la Foam13 collabora da molti anni per poi esser utilizzati, insieme a quelli di tutto il mondo, nel migliorare la conoscenza dei parametri orbitali di questo oggetto.

«I dati “fotometrici” degli asteroidi, cioè osservarne le variazioni di luce, è una delle principali attività della Foam13 – proseguono dall’Osservatorio -, ogni anno centinaia di questi oggetti vengono studiati e monitorati per determinarne il tempo di rotazione, l’orientazione dell’asse di rotazione ed eventuali eclissi reciproche che determinano la scoperta di asteroidi doppi o binari, infatti, la Foam13 ne ha scoperti ben due. Inoltre, questi dati fotometrici raccolti a Ginevra, unitamente ad altri osservatori in tutta Europa, vengono inviati anche al dipartimento di matematica dell’Università di Elsinki in Finlandia, che grazie ad un loro evoluto software, cercano di determinare la forma in 3D».

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Pubblicato il 10 Novembre 2011
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