“I centri commerciali non attirano più, meglio i distretti urbani”
I cinque distretti urbani del commercio di ritorno dal Mapic di Cannes hanno relazionato sui risultati della loro spedizione alla fiera che fa incontrare chi vende e chi compra spazi commerciali. Molti investitori tornano a guardare i centri cittadini
Se i centri commerciali fanno fatica non lo si può di certo dire per i centri urbani commerciali. La relazione dei 5 distretti urbani del commercio della provincia di Varese (Busto Arsizio, Gallarate, Varese, Saronno e Cassano Magnago) di ritorno dal Mapic di Cannes (l’evento espositivo in cui si incontrano domanda e offerta di spazi commerciali a livello europeo, ndr) racconta di un ritorno dei grandi e piccoli marchi del settore verso gli investimenti non più nelle megastrutture sorte come funghi attorno alle nostre città, ma sui centri storici cittadini e in particolare verso quelli che hanno già un sistema pubblico-privato rodato.
I rappresentanti dei vari duc (distretti urbani del commercio) varesini sono tornati con moltissimi contatti da sviluppare e approfondire dalla fiera francese e lo hanno raccontato insieme a Bruno Amoroso, presidente della Camera di Commercio Industria e Artigianato di Varese, e ai rappresentanti delle due grandi associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti. Lo stesso Amoroso ne ha sottolineato l’importanza: «E’ stata un’occasione preziosa per stringere alleanze e stabilire collegamenti duraturi con operatori nazionali e internazionali. Oserei dire che abbiamo internazionalizzato il commercio con questa operazione». Un settore, quello del commercio, che altrimenti troverebbe davvero pochi sbocchi per poter dialogare con importanti marchi del settore immobiliare commerciale, investitori privati, pubbliche amministrazioni.
Lo stesso sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli, che ha preso parte personalmente alla spedizione varesotta in Costa Azzurra, ha sottolineato come la presenza di amministratori pubblici in una fiera sostanzialmente dedicata ai privati sia stata un’esperienza positiva: «Un investitore tipo del Mapic quando arrivava al nostro stand poteva parlare sia con il manager del distretto, che con i commercianti e pure con il decisore, ovvero il sottoscritto – ha raccontato Farioli – per un Paese come l’Italia che è sinonimo di burocrazia e lentezza decisionale è qualcosa che è apparso ai loro occhi come straordinario». Investire in Italia si può, ed è dunque questo il messaggio che i distretti varesotti hanno voluto portare al Mapic. Generalmente entusiasti anche i diversi rappresentanti dei vari duc a partire da Rudy Collini di Busto che ha sottolineato come Varese ha avuto l’onere e l’onore di rappresentare tutta Italia, Fabio Lunghi del distretto gallaratese è tornato dal Mapic con nuova linfa vitale per la realtà gallaratese definita "ferma da anni ma speranzosa nella nuova amministrazione" e Claudio Gianettoni del duc varesino che ha ringraziato la Camera di Commercio per l’opportunità offerta.
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