Renzo e Lucia hanno mangiato l’anguilla di Don Abbondio
Nel libro “In cucina con i promessi sposi” (Pietro Macchione Editore) Patrizia Rossetti propone 150 ricette della tradizione lombarda e brianzola. Un piatto per ogni personaggio del romanzo di Alessandro Manzoni
L’anguilla, come don Abbondio, quello dei “Promessi sposi”, ama fuggire piuttosto che sfidare i predatori. Ma quando si incontrano in cucina, nessuno dei due si tira indietro. Ne è la prova la ricetta “Anguilla alla don Abbondio”, una combinazione che sembra funzionare molto bene.
Ancora meglio è andata al Griso, messo in padella con i rari e prelibati gamberi di fiume. Se volete saperne di più, ovvero ingredienti, tempi di cottura e abbinamenti vari (formaggi, dolci e vini), non vi resta che leggere “In cucina con i promessi sposi” (Pietro Macchione Editore) di Patrizia Rossetti.
L’autrice propone ben 150 ricette della tradizione lombarda e brianzola. Ogni personaggio una proposta: dal Cappone all’Azzeccagarbugli alle lumache alla don Rodrigo, dalla busecca finta alla Gertrude alla zuppa di rane alla frà Cristoforo. Con tanto di spiegazione del personaggio (con immagine allegata) e degli ingredienti. Naturalmente il clou del libro, alla faccia di don Abbondio, è il pranzo di nozze di Renzo e Lucia, nonostante Alessandro Manzoni non descrisse le varie portate che vennero consumate durante i festeggiamenti del tormentato matrimonio. Allora l’autrice ha pensato bene di integrare i piatti citati nel celebre romanzo storico con alcune ricette della tradizione lombardo-brianzola. Cinque portate, con un’entrata di frutta fresca di stagione con lardo e noci. A seguire una zuppa reale e un risotto allo zafferano. Come secondo un bel brasato di manzo con polenta e un raffinato piatto di gamberi al pomodoro. Il tutto inaffiato con Domasino rosso e bianco, vini delle terre lariane ottenuti da antichi vitigni, come la verdesa bianca e la rosseia. E, per chiudere in festa, agli invitati è stata servita una sostanziosa torta rustica con verdesa passita.
C’è molto di più dei “Promessi sposi” in questo libro di cucina letteraria. Si parla, infatti, delle origini dell’arte culinaria lombarda e delle varie influenze subìte, come testimoniano i primi trattati in materia. Oggi vanno di moda locande e trattorie che cercano nella cucina povera le loro radici più autentiche, ma c’è stato un passato ricco che ha avuto in Bartolomeo Scappi – cuoco di Dumenza (Varese) vissuto nel 1500 che ha cucinato per il Papa e autore di famosi ricettari – il suo più autorevole ambasciatore. Persino i dolci avevano i loro momenti di solennità, anche quando si trattava di semplici e croccanti «chiacchiere alla contadina».
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Giuseppe Mantica su Un futuro nella musica per il cardiologo dell’ospedale di Gallarate Giovanni Gaudio in pensione a fine anno
Felice su Il pericoloso gioco alla stazione Ferno-Lonate: ragazzini attraversano i binari nel tunnel
lenny54 su È arrivato il gran giorno a Monteviasco: dopo sette anni di stop riparte la funivia
Adriana Andriani su Bogno, la Fondazione Sacro Cuore in liquidazione. Bini: "Non c'erano le condizioni economiche per proseguire"
Bruno Paolillo su Ottant’anni fa Hiroshima: la memoria della bomba che cambiò il mondo
PaoloFilterfree su Vigili del fuoco, organico solo sulla carta: Candiani denuncia l’abuso delle leggi speciali. "Vuote anche le case Aler in convenzione"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.