Agevolazioni e semplificazione: “Non solo per i novelli imprenditori”

Il Governo Monti parla di Srl semplificata, “sconti” fiscali, incentivi per aziende innovative. Confartigianato Varese ha chiesto a 250 imprese cosa ne pensano

Nuove misure per far decollare le start-up. Il Governo Monti vuole dare una scossa all’economia italiana con srl semplificata per under 35, agevolazioni fiscali per i novelli imprenditori, incentivi per chi avvia aziende innovative. Confartigianato Imprese Varese ha chiesto ad un campione di 250 imprese se tali strumenti possano, veramente, rimettere in moto il nostro Paese. Il 100% si dice poco fiducioso sulla “mossa” del governo – perché è difficile risolvere i problemi dell’economia italiana incoraggiando l’apertura di altre imprese – ma non esclude qualche speranza. Però: «Le start-up contribuiranno per la maggior parte a inserire nel mercato nuovi competitor – forse alcuni non qualificati – che avranno poco o niente da perdere, che lavoreranno per pochi soldi e che ridurranno ancor più i margini di guadagno già esigui».
Insomma, gli intervistati chiedono di guardare anche a quell’imprenditoria che già esiste e che necessita di ulteriori sostegni: «Il governo si comporta come una qualsiasi società – diciamo telefonica – che cerca di attirare nuovi clienti con proposte allettanti, trascurando i vecchi. Si devono incentivare le aziende che assumono, che sono sul mercato da anni, che continuano a pagare (e danno fondo ai liquidi accantonati nei momenti più fruttuosi per mantenere l’occupazione), che si accontentano di accettare lavorazioni anche scomode e che tengono in piedi il sistema. Mio nonno era un imprenditore tessile e mio padre anche: io non so più cosa sono».
Possibili soluzioni? «Creare convenzioni forti con gli istituti di credito e imporre finanziamenti a tassi agevolati: dove sono i fondi regalati dalla BCE alle banche italiane?».
Le motivazioni date dagli imprenditori sono accomunate dal fatto che non si può pensare all’imprenditoria giovane se prima non si mette mano ai problemi nati con la crisi economica. Il credito, per esempio: «Le banche perché si ostinano a negare e/o ridurre gli affidamenti? Gli incentivi hanno senso se si ha accesso al credito». La scelta del governo Monti «potrebbe sì rappresentare una opportunità per i giovani, ma qualche agevolazione per la creazione di Srl dovrebbe essere estesa a tutte le piccole aziende: solo così le si potrà fare crescere».
La sburocratizzazione e le agevolazioni, dunque, debbono essere uno strumento per tutti: «Risparmiare sui costi gestionali significa utilizzare più risorse di tempo e denaro a favore della crescita dell’impresa. Immettere nuove aziende – per di più con “sconti” fiscali – porterebbe ad un ulteriore squilibrio dei prezzi e la probabile chiusura di quelle micro e piccole imprese che oggi stanno reggendo a fatica. Estendere le agevolazioni anche ai 40enni o 50enni sarebbe invece importante perché metterebbero a frutto le loro esperienze per gli start-up». Una proposta? «Eliminare l’atto notarile per tutte le nuove imprese o per quelle che assumeranno». Ma il pensiero corre al presente: «I giovani come potrebbero creare nuove imprese se non ci sono fondi neppure per quelle esistenti? Speriamo che la proposta del Governo aumenti i posti di lavoro, ma pensiamo ad uno studente o ad un giovane che ha tutte le caratteristiche per avviare un’attività con un’imposizione fiscale ridotta: è costretto ad aprire una posizione Inps e a pagare un fisso superiore ai 2.000 euro l’anno indipendentemente dai suoi ricavi, è corretto? Due sono le difficoltà che si incontra con una start-up: reperire il denaro per l’investimento necessario e superare indenni l’intricato castello di vincoli, procedure, autorizzazioni, modulistica». Inoltre, «non è aprendo ad una miriade di microimprese che si salva il Paese. Da anni continuano a dire che il problema sono le piccole aziende che non si sviluppano, che le aziende debbono interagire di più tra loro per aggredire il mercato e diventare grandi. Essere competitivi oggi, significa investire: ma quando gli ordini non ci sono, che faccio?».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Gennaio 2012
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