Ultimatum ai genitori che non pagano:”I bambini non potranno fermarsi in mensa”
Dall'1 febbraio lo stop per chi non paga, "Ci sembra meno discriminatorio che lasciarli in mensa per mangiare un panino"
L’ultimatum è severo ma il problema pesa per 50mila euro sui bilanci comunali. È il picco del deficit raggiunto dalle mense scolastiche sommesi grazie alle famiglie che non pagano il conto per il pranzo dei propri figli, dicono in comune.
«Stiamo stilando una lista di questi debitori – dice l’assessore Renato Leoni ai microfoni di Repubblica tv – e quelli che hanno cifre più consistenti a partire dall’1 febbraio li inviteremo ad andare a recuperare i bambini durante l’orario di mensa per farli mangiare a casa. Ci sembra meno discriminatorio che lasciarli in mensa e con un panino».
Non si tratterebbe di famiglie povere, almeno a quanto risulta alla giunta Colombo, ma di «famiglie che non rispondono nemmeno alla cornetta quando si chiede ragione del loro debito. Abbiamo provato in ogni modo a contattare le famiglie inadempienti – spiega il sindaco Guido Colombo – ma qualcuno ritarda, qualcun altro non risponde, altri rispediscono le raccomandate al mittente».
Il problema, a quanto risulta al momento dell’ultimatum dell’assessore Leoni non riguarderebbe le famiglie disagiate: «Le famiglie che hanno problemi economici e non riescono a sostenere il costo dei buoni pasto sono già seguite dai servizi sociali del comune – spiega il sindaco colombo -. Il servizio mensa ha un “deficit volontario” di 13mila euro che è proprio la cifra che il comune stanzia per fornire il servizio a famiglie che versano in condizioni difficili. Ma le famiglie che non pagano e non forniscono nemmeno una motivazione non sono giustificabili».
«Verificheremo con i dati alla mano per sapere esattamente come stanno le cose – spiega il capogruppo Pd Jimmy Pasin – ma per il momento l’iniziativa intrapresa dal comune non ci sembra un’azione alla Oscar Lancini sindaco di Adro, bensì una giusta sollecitazione. Ci sono stati reiterati tentativi di chiedere soldi alle famiglie inadempienti, come correttamente andava fatto. Perché se ci sono problemi si affrontano con i servizi sociali ma non si può non rispondere alle richieste di pagamento del comune che deve rientrare di un servizio che ha fornito correttamente».
«Il problema è che i soldi di chi non paga poi devono essere spalmati su tutta la comunità – spiega il sindaco Colombo -, anche su quelle famiglie più disagiate e questo francamente non ci sembra giusto. Per questo abbiamo lanciato un fermo ultimatum a chi non paga. Ripeto, se ci sono problemi economici in comune possono essere affrontati con tutte le tutele e la discrezione che assicuriamo in questi casi. Ma non rispondere nemmeno al telefono non è accettabile».
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