“Vadaabordocazzo”: lo sfogo del capitano fa il giro della Rete
Lo sfogo del comandante de Falco invede il web: dalla condivisione dei video, alle pagine facebook, alla parola d’ordine su twitter. Fino ad arrivare alla maglietta prodotta a Tradate e venduta on line
Tutto è iniziato da un epiteto sfuggito in una concitata telefonata tra la capitaneria di porto e il comandante della Costa Concordia, che stava affondando. Ma in breve tempo è diventata, grazie anche alla diffusione virale in internet, la frase del giorno. «Vada a bordo, cazzo!!» pronunciata dal comandante Gregorio de Falco nei confronti del comandante Francesco Schettino che sembrava non avere intenzione di ritornare sulla sua nave in avaria, è girata su tutti i social network possibili, ed è diventata persino una maglietta, perdipiù prodotta da una azienda di Tradate.
Tutto è partito dall’audio diffuso dai quotidiani internet delle telefonate intercorse tra la capitaneria di Porto e il comandante della nave che stava naufragando. Tra le frasi più colorite c’era anche quella del comandante De Falco che invitava più volte Schettino a risalire e poi alla fine sbottava: “Vada a Bordo, cazzo!”. Quella telefonata, e quella frase, sono state condivise migliaia di volte, sono diventate ben 4 pagine facebook, la più consistente delle quali ha oltre 13 mila fan.
L’hashtag (la parola "speciale" che permette di recuperare con un clic tutti gli interventi su un argomento) #vadaabordocazzo è oggi prima nella classifica italiana delle parole più usate in twitter: raccogliendo nuovi suggerimenti ( “Ma si rende conto che qua e’ buio, l’acqua e’ fredda e non sono ancora passate tre ore da quando ho mangiato?” scherza il conduttore Alessandro Cattelan) alcune traduzioni in altre lingue, come il francese e l’inglese, ma anche qualche perplessità (dice @GabrielePersi: “A me il #vadaabordocazzo nn fa per nulla ridere”) specie su una delle fotografie condivise: quelle della maglietta “vadaabordocazzo”. Una maglietta, già in produzione, che ha fatto il giro della rete ed è stata ideata da una giovane ditta di Tradate, la Lipsiasoft srl. Che, manco a dirlo, la vende su internet, e che ha già raccolto 2mila mi piace su Facebook.
«Abbiamo avuto, in una giornata un po’ meno di un centinaio di ordini: non ci guadagneremo niente – Spiega Stefano Ramponi, 26 anni responsabile della società tradatese: anticipando l’obiezione, già circolata in rete, che la maglietta speculi su una tragedia – L’abbiamo fatto come comunicazione, ma soprattutto perchè ci piaceva la frase. Una frase rivolta all’Italia non tanto al fatto in sè. Ammiro molto De Falco e il suo comportamento, in un momento in cui l’unica cosa da fare era il proprio meglio per salvare il salvabile, cercando di tirar fuori sangue freddo e facendosi rispettare. Anche l’Italia sta andando male: ma se tutti "andassero a bordo" e si mettessero a remare l’Italia sarebbe migliore»..
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